Non si tratta di casi isolati. Le aggressioni nei confronti di due esponenti della Spd tedesca, a Berlino e a Dresda, e a un membro dei Verdi fanno parte di una tendenza che vede questo tipo di azioni violente in crescita già da anni. Secondo dati del ministero dell’Interno tedesco, le aggressioni a esponenti politici sono aumentate già nel 2023 del 53% rispetto al 2022. Un esempio è il lancio di una pietra contro Katharina Schulze e Ludwig Harmtann (Verdi) durante un comizio a Neu-Ulm a settembre da parte di un simpatizzante dei Reichsbürger. “Stiamo assistendo a un’escalation della violenza antidemocratica“, ha commentato la titolare del dicastero Nancy Faeser (Spd).
I toni usati fin dalle dimostrazioni del movimento Pegida nel 2015, che a Dresda esibiva una forca con l’immagine di Angela Merkel, e poi dalle posizioni polarizzanti di Alternative für Deutschland che alimentavano le paure dei vaccini hanno ridotto le inibizioni per molte aggressioni. Si tratta di un decadimento di lunga data, promosso “all’inizio dalla denigrazione e diffamazione dei politici sui social media e in seguito nelle strade”, ha rimarcato il senatore di Amburgo, Andy Grote (Spd). “La AfD è in gran parte responsabile della brutalizzazione della cultura politica”, ha affermato il sindaco di Lipsia, Burkhard Jung (Spd), che è anche vicepresidente di turno dell’Associazione dei Comuni tedeschi. “I politici della AfD si sono dati da fare per accendere micce e continuano a farlo”, ha aggiunto. A farne le spese sabato scorso è stata anche la vicepresidente del Parlamento tedesco, Katrin Göring-Eckardt (Verdi), circondata e bloccata nell’auto per tre quarti d’ora in Brandeburgo.
La situazione pare però sfuggita di mano anche al partito populista, rivela la risposta a un’interrogazione parlamentare: Verdi e AfD sono vittime nel 60% dei casi. Su 2.790 reati, i Verdi in assoluto sono i più presi di mira: 1.219 attacchi nel 2023. Ma al secondo posto figura la stessa AfD: 478. Al terzo la Spd con 420. Contro i Verdi grossa parte sono ingiurie in rete, quasi triplicate da un anno all’altro, da 391 a 947, ma in costante aumento negli ultimi cinque anni anche le aggressioni fisiche, da 23 del 2019 a 62 nel 2023. I politici della AfD, d’altronde, da cinque anni sono i più attaccati fisicamente e anche nei loro confronti c’è stato un raddoppio, da 40 nel 2022 a 86 aggressioni nel 2023 (mercoledì ancora due feriti leggeri a Stoccarda). Più delle 35 contro esponenti della Spd. Tra i partiti di governo i Liberali sono quelli meno colpiti, con 10 attacchi fisici nel 2023. Una violenza che non risparmia neppure la Cdu/Csu, con 21 politici coinvolti, la Linke, con 20.
A ridosso delle elezioni europee e del rinnovo di tre Parlamenti regionali, l’aumento delle aggressioni mette a rischio il processo democratico. Molti politici comunali hanno rinunciato al mandato in seguito ad attacchi. Tra i casi più recenti quello di Michael Stolze (indipendente) a Markt Schwaben (Baviera). Un’indagine Forsa su 6.000 sindaci onorari rilanciata dalla Merkur ha rilevato che il 40% di loro, o persone nella loro cerchia, sono stati insultati, minacciati o aggrediti fisicamente. I ministri degli Interni tedeschi si sono detti concordi nella necessità di una maggiore difesa di chi si impegna politicamente. Il diritto penale non riflette più “in modo sufficiente” – ha indicato il titolare degli interni del Brandeburgo Michael Stübgen (Cdu) – le minacce a funzionari eletti e volontari, in particolare per i reati di lesioni personali e coercizione. I ministri hanno rimesso al Bundestag una risoluzione con cui sostengono l’approccio assunto già l’anno scorso dalla Baviera di condanne più severe a protezione dei volontari (anche nel soccorso civile, sanitario e antincendio) e hanno avallato la proposta della Sassonia al Bundesrat di estendere il reato di protezione da coercizioni, finora vigente solo per i rappresentanti degli organi federali e regionali, anche a funzionari Ue e politici comunali e che si crei un nuovo reato che punisca lo stalking contro i politici comunali riguardo alle minacce sui social network o nella vita privata, come fiaccolate fuori dall’abitazione o inseguimenti. Il ministro degli Interni della Sassonia, Armin Schuster (Cdu), pur sottolineando che in vista delle elezioni l’iniziativa era già stata avviata l’anno scorso, alla luce degli ultimi episodi ha auspicato “che lo Stato di diritto mostri i denti velocemente e senza compromessi“. “Una risposta – replica il Cancelliere dal suo podcast – che possono dare tutti è andare a votare. Il Governatore della Turingia Bodo Ramelow (Linke) propone poi affissioni congiunte contro la violenza e la democrazia”.
Anche Nancy Faeser (Spd) parlando alla Ard ha dichiarato che “è necessario un segnale di stop molto chiaro per i criminali violenti” e che discuterà col titolare della Giustizia, Marco Buschmann (Fdp), l’aumento delle pene. Tuttavia, ha smorzato le aspettative che questo basti a risolvere il problema: sono necessarie anche altre misure, in primo luogo procedure giudiziarie più rapide perché gli aggressori colgano l’incisività dello Stato. È anche questione di come la società nel suo insieme affronta l’accresciuta violenza e l’incitamento all’odio, i dibattiti politici si devono condurre senza perdere il rispetto per l’interlocutore.
Scettico anche Buschmann (Fdp): “È giusto che pensiamo a metodi migliori di tutela, più presenza della polizia, ma non dobbiamo credere di poter risolvere il problema sociale del degrado generale del dibattito politico con il solo diritto penale”. Il vicecapogruppo della Fdp al Bundestag, Konstantin Kuhe, ha rincarato dicendo che “il diritto e la giustizia penale non possono essere l’officina di riparazione per l’abbruttimento sociale generale”. La deputata dei Verdi Misbah Kahn trova che i piani combattano solo i sintomi e che occorre affrontare le mancate esecuzioni dei mandati di arresto e Scholz debba occuparsi della violenza a politici e volontari coi governatori.
Mentre ricerche svolte da Ndr, Wdr e Sz, a Dresda e Heidenau, dove vivono i quattro sospettati dell’aggressione all’eurocandidato della Spd, Matthias Ecke, ricondurrebbero a influssi del ristretto gruppo di estrema destra “Elbenlandrevolte”, nato appena a febbraio ma con grande presa tra i giovanissimi, per l’attacco alla senatrice per gli Affari Economici di Berlino, Franziska Giffey (SPD), è stato fermato un settantaquattrenne già noto agli inquirenti con problemi psichici. Martedì a Dresda anche la candidata dei Verdi, Yvonne Mosler, è stata spintonata e presa a sputi e i due responsabili identificati e indagati anche per aver fatto parte di un gruppo in cui una persona ha fatto il saluto nazista. Ma sono rimasti a piede libero.