A Milano, in due giorni, due aggressioni nei confronti di appartenenti alla polizia di Stato. Un collega versa in grave condizioni e speriamo che possa guarire al più presto. Nell’altra aggressione il collega è stato costretto a sparare per difendersi. In entrambi casi si tratta di cittadini stranieri, che – in certi casi – ritengono di poter agire con violenza in Italia e quindi, pascolare in lungo e in largo nel verde prato dell’illegalità. Il collega ferito – stesso mio grado quand’ero in servizio – Cristian Di Martino, trentacinquenne, lotta tra la vita e la morte.

L’aggressore si giustifica dicendo che fa una vita disagiata e si sarebbe scusato per l’insano gesto. No, niente scuse: io dico che ha tentato di uccidere, bisogna immediatamente espellerlo punto. Detto ciò, sarebbe ora che in questo Paese chiamato Italia, si stabilisse senza se e senza ma, chi può rimanere e chi deve essere coattivamente allontanato. Sarebbe ora di smetterla di arzigogolare la questione delinquenza straniera con la pretesa di essere indulgenti.

Basta navigare su Internet per accorgerci che ci sono video che testimoniano violenze verso la forze di polizia: violenza che sta assumendo proporzioni non più tollerabili. La ragione di questa impennata violenta l’ascrivo all’incapacità dei governi passati e all’attuale. Non vi è alcun dubbio, che i governanti in tutti questi anni, hanno sottovalutato il fenomeno della violenza. Sottovalutazione che mi spinge a dire, che lo Stato ha una precisa responsabilità oggettiva per aver voluto o non saputo adottare strumenti normativi per allontanare dal territorio nazionale, chi non ha diritto di permanenza. Ma siccome oggi c’è la presidente Giorgia – la chiamo col nome come ella preferisce – mi rivolgo al suo Esecutivo, affinché affronti il problema de quo.

Seguo pedissequamente i viaggi all’estero della presidente Giorgia, e rilevo grandi abbracci e baci coi potenti della Terra. Apprezzo i suoi sforzi nel portare a termine il “Piano Mattei”, ma mi piacerebbe che nell’attesa si stabilissero coi Paesi d’origine rapporti di cooperazione, tendenti a rimpatriare individui che delinquono. Ritengo, che Giorgia vasa vasa, dovrebbe metter al primo piano la sicurezza dei cittadini, dei poliziotti, carabinieri, operatori sanitari e docenti.

Il fenomeno delinquenziale sta allarmando la comunità italiana: appare davvero mostruoso pensare che cittadini stranieri già invitati a lasciare il Territorio nazionale, continuino a delinquere con estrema facilità. Già noi abbiamo il problema grave di mafia e microcriminalità nostrana, se poi ci aggiungiamo gli stranieri che delinquono, la situazione può rappresentare davvero un problema per l’ordine e la sicurezza pubblica. In buona sostanza, che si facciano norme condivisi coi paesi interessati affinché consentano il reingresso dei loro cittadini responsabili di reati.

Mi piacerebbe vedere fatti, e non sbandierate annunciazione senza costrutto. Sto chiedendo troppo presidente Giorgia? Cristian, dai resisti e ritorna ad indossare la nostra Divisa. Auguri di cuore, un abbraccio anche se virtuale.

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