Far cadere Kharkiv per mettere in ginocchio Volodymyr Zelensky. L’obiettivo di Vladimir Putin, fino a oggi solo ipotizzabile, adesso sembra palese. La breccia aperta nella parte meridionale del Donbass, intorno ad Avdiivka, non ha solo lo scopo di penetrare in profondità le difese di Kiev, ma di costringere l’esercito ucraino, già in difficoltà per carenza di armamenti e, soprattutto, militari, a spostare truppe per contenere l’avanzata dell’armata della Federazione, indebolendo di conseguenza altri punti del fronte. Così, la Russia prova a sfruttare l’occasione e da venerdì prova a sfondare sul fronte di Kharkiv, la seconda città più grande del Paese, collocata a 80 km circa dalle truppe di Putin. Così, Mosca ha sfondato in due punti del confine, conquistando villaggi e puntando, adesso, verso la vicina Vovchansk. Un “intensificazione dell’offensiva”, confermata anche dagli Usa. A dirlo è stato il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby sostenendo che gli Stati Uniti sono “fiduciosi nelle capacità dell’esercito di Kiev” e aggiungendo che “prossime settimane” la Russia “arruolerà più soldati e cercherà di creare una ‘zona cuscinetto’ lungo la frontiera”, ma “non prevediamo avanzamenti rilevanti”.
Che lo sfondamento intorno ad Avdiivka potesse innescare un pericoloso effetto domino era stato già anticipato settimane fa anche da Ilfattoquotidiano.it. La mossa di Mosca ne è la conferma. Nel corso di tutta la notte e nella giornata di venerdì le forze russe sono avanzate di un chilometro oltre il confine vicino a Vovchansk che è in fiamme a causa dei “bombardamenti martellanti“. Nello specifico, hanno cercato di sfondare il confine con gruppi di sabotaggio mentre si intensificavano i bombardamenti sulla città, come riferito su Telegram il governatore di Kharkiv, Oleg Syniehubov, affermando che i tentativi sono stati respinti e che le forze ucraine hanno “mantenuto le loro posizioni”: “L’esercito russo ha intensificato i bombardamenti, in particolare sulla città di Vovchansk. Gli attacchi con lanciarazzi multipli, Mlrs e artiglieria sono andati avanti per tutta la notte”, ha scritto. L’obiettivo, secondo alcune fonti ucraine, è quello di riuscire intanto a stabilire una zona cuscinetto che limiti gli attacchi a lungo raggio di Kiev nelle regioni russe. Non è detto, però, che questo sia l’unico obiettivo delle forze armate di Mosca.
Nel pomeriggio, però, fonti di Kiev hanno riferito che una quarantina di chilometri più a ovest, sempre lungo il confine, truppe russe si sono impossessate di quattro villaggi a 40 km da Kharkiv: Streleche, Krasne, Pylna e Borysivka, in quella che sembra la fase embrionale di una manovra di accerchiamento del capoluogo dell’oblast. Le fonti citate, comunque, non escludono che si tratti di una manovra diversiva dei russi. Secondo il portale, continuano in ogni caso gli scontri nell’area degli insediamenti e le forze russe cercano anche di continuare le operazioni d’assalto sulle direttrici Streleche-Krasne e Pletenivka-Gatishche.
Alla radio pubblica il capo dell’amministrazione militare della città di Vovchansk, Tamaz Gambarashvili, ha dichiarato che i civili stanno lasciando l’area cittadina e gli insediamenti vicini che sono sotto gli attacchi russi. “Dalle 3 del mattino i russi sparano missili, usano artiglieria e cannoni antiaerei,” ha detto Gambarashvili riferendo che i cittadini hanno parlato di “bombardamenti mai visti nella zona”. Secondo Gambarashvili, la maggior parte della popolazione sta fuggendo autonomamente, altri vengono aiutati dalla polizia e dai volontari. Al momento non ci sono ancora informazioni su eventuali vittime perché gli attacchi sono in corso, ma le autorità locali parlano di gravi distruzioni. “L’Ucraina li ha affrontati – ha dichiarato Zelensky riferendosi ai soldati russi – I nostri militari, il nostro comando lo sapevano e hanno calcolato le loro forze per affrontare il nemico con il fuoco. Ora c’è una battaglia brutale nella zona”.
Il respingimento dell’offensiva su Vovchansk, se confermato, è una notizia positiva per Kiev che, però, non cancella la preoccupazione che un’azione del genere deve generare negli alti vertici militari. Se Mosca decide di sferrare un attacco così brutale, come lo ha definito lo stesso Zelensky, nell’area di confine più vicina alla città di Kharkiv è possibile che proprio il grande centro urbano sia l’obiettivo finale delle forze russe. Il problema, per quanto riguarda la difesa ucraina, è sempre lo stesso e va peggiorando col passare delle settimane: gli armamenti promessi da Washington e, in misura minore, dall’Europa tardano ad arrivare, gli uomini al fronte sono stremati da oltre due anni in prima linea, contro un esercito più attrezzato e numeroso e senza grandi ricambi, mentre il bel tempo favorirà le capacità di manovra russe limitate fino a oggi dal pantano post-invernale. Dal canto loro, gli Stati Uniti stanno per annunciare nuovo pacchetto di aiuti da 400 milioni di dollari, con i primi caccia F-16 che arriveranno all’esercito in poche settimane. Ma se Mosca decide di attaccare in più punti, i capi militari dovranno dosare perfettamente le truppe da impiegare sulla lunga linea del fronte, sperando di non registrare grosse perdite di uomini e armamenti. La notte tra giovedì e venerdì potrebbe aver sancito l’inizio della nuova battaglia per Kharkiv. E le truppe russe si trovano a meno di 40 km.
E notizie preoccupanti arrivano anche dalla Bielorussia. Secondo quanto scrive il New York Times, che ha analizzato immagini satellitari a sua disposizione, la Russia sta costruendo in territorio alleato strutture che potrebbero ospitare testate nucleari. L’area scelta è un deposito di munizioni militari a 190 chilometri dal confine con l’Ucraina, vicino alla città di Asipovichy. Alcune delle strutture costruite di recente nell’area hanno caratteristiche che sono tipiche dello stoccaggio nucleare nelle basi in territorio russo.