Tutti pazzi per la serie tv targata Netflix “Baby Reindeer“, anche il celebre scrittore Stephen King. Il protagonista della serie ispirata alla sua vita reale, Richard Gadd per tutelare le protagoniste ha usato nomi di fantasia. Martha per la stalker che lo tampinerà per quattro anni, mentre Teri è la donna trans e psicoterapeuta che intreccerà con Richard una storia d’amore movimentata. Da qui si è aperta la caccia sui social per appurare poi che la vera Martha si chiama in realtà Fiona Harvey. Quest’ultima, una volta intercettata, ha escluso categoricamente che le cose siano andate come le ha raccontate Gadd. Sembrano, invece, cadere nel vuoto le ricerche per identificare Teri. C’è chi è convinto che sia la psicoterapeuta italiana Anna De Simone.
È la stessa dottoressa a dover smentire su Instagram: “Centinaia di utenti mi scrivono e mi seguono perché convinti che io sia, nella vita reale, il personaggio di Teri della serie originale Netflix ‘Baby Reindeer‘. – ha scritto Anna – Non so come queste persone siano arrivate a me o al mio account, posso solo ipotizzare come sia potuto nascere questo malinteso. Metto in evidenza alcune analogie tra me e Teri. Nella serie, così come nella vita vera, Teri svolge un ruolo di cura, è una terapeuta. Suggestioni hanno fatto trapelare che Teri sia una scrittrice affermata e non sia di nazionalità inglese”.
E ancora: “Richard Gadd, colui che ha vissuto l’intera vicenda e ha ideato la serie, durante le riprese ha affermato che Teri è stata la sua ‘Voice of Reason’, anche io per moltissimi anni mi sono portata dietro questo appellativo, datemi proprio da una persona a me molto cara. Teri è una transessuale, io non lo sono ma ho lineamenti del volto un po’ marcati, una struttura ossea importante e sono alta 1,73 cm, quindi posso ipotizzare che qualcuno guardando le mie video-interviste si sia fatto questa impressione”.
Infine Anna ha specificato: “Non capisco invece come tutte queste persone raggiungano il mio account e come alcune info mie personali siano divenute accessibili dato che non scrivo nulla di me ormai dai tempi di Myspace (più di 15 anni fa!). Quel poco che c’era online l’ho rimosso ormai da tempo. Ribadisco, ancora una volta anche qui in didascalia così che possiate fare ‘Translate’ che io non sono Teri. Non seguitemi pensando che sia lei, non chiedetemi di tornare con Richard o di raccontarvi retroscena vari. Non sono lei”. Ma c’è da scommettere che la “caccia” da parte degli internauti non si fermerà qui.
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