Una carriera in rampa di lancio segnata per sempre da abusi, fisici e verbali, commessi dalla persona a cui aveva affidato il suo futuro nello sport. Questo ha denunciato Giulia Pairone, ex promessa del tennis italiano oggi 28enne, raccontando quanto ha subito quando era ancora una minorenne. Sulle base di queste accuse, il suo ex allenatore Ivano Rolando, 52 anni, è finito a processo per violenze sessuali e maltrattamenti. La pm di Ivrea Elena Parato ha chiesto la condanna a 6 anni e 4 mesi di carcere. Come riporta il Corriere della Sera, durante il dibattimento in Aula – oltre alla testimonianza di Pairone – sono stati proiettati anche dei video in cui si sente l’allenatore pronunciare frasi del tipo: “Per i fan faccio un primo piano del sedere”. Anche se Rolando, difeso dagli avvocati Elisa Costanzo e Stefano Coppo, nega tutto: “C’è un’alterazione della realtà. Le violenze sessuali non sono affatto dimostrate”, hanno dichiarato i suoi legali.

Stando alla denuncia presentata da Pairone, assistita dall’avvocato Annalisa Baratto, emerge un quadro di abusi protratti nel tempo: dagli apprezzamenti fisici alle telefonate quotidiane, fino alle richieste di dormire abbracciati nella stessa stanza d’albergo. E a questo si riferisce l’episodio più grave raccontato dalla tennista: “Ad agosto 2012 eravamo insieme a New York. Mi ero qualificata per gli US open junior. La sera mi chiedeva di andare nel suo letto e mi toccava il seno e il sedere. Prima del match mi ha tenuta imprigionata nell’hotel per due giorni. Ero in campo e non riuscivo a respirare. Giocai malissimo e persi, nonostante fossi superiore alla mia avversaria”. Il loro rapporto era cominciato tre anni prima, quando nel 2009 una giovanissima Pairone cominciò ad allenarsi con Rolando: “Mi convinse di esser stato 350 nella classifica Atp. Scoprii dopo anni che non era vero. Fin da subito iniziò a telefonarmi tutte le sere“.

I fatti contestati dalla procura di Ivrea sono stati commessi tra il 2011 e il 2013, quando Pairone era ancora minorenne. Episodi avvenuti durante gli allenamenti a Borgaro Torinese e anche durante i tornei. Una prova mostrata in aula è appunto un video, in cui si vede la tennista in campo durante il riscaldamento: “Eccola qui la tigre. Insomma, altro che tigre: un micio zoppo. Inguardabile – si sente dire dall’allenatore Rolando, scrive il Corriere – L’unica cosa che si salva qui è il cu.. Per i fan faccio un primo piano del sedere”. La prossima udienza è fissata per il 30 maggio, gli avvocati di Rolando chiedono l’assoluzione per insufficienza di prove: “Non ci sono prove nemmeno riguardo ai maltrattamenti“.

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