“Invito la signora Meloni ad essere meno infantile e a crescere”. Salman Rushdie inizia la sua permanenza al Salone del Libro di Torino 2024 puntando il mirino sulla presidente del consiglio italiana. Nella breve conferenza stampa di apertura, in attesa nelle prossime ore di salire sul palco per presentare il suo nuovo libro Coltello (Mondadori) e dialogare con Roberto Saviano, Rushdie ha rievocato il contenzioso tra l’autore di Gomorra e la leader del centro-destra italiano.
“I politici dovrebbero farsi la pelle più dura – ha sottolineato lo scrittore riferendosi alla querela della Meloni contro Saviano per essere stata definita ‘bastarda’ – perché hanno potere ed è normale che qualcuno nella popolazione possa dire cose su di loro, anche brutte. Invito la signora Meloni a essere meno infantile e a crescere”. L’ultima volta in Italia per Rushdie è stata due anni fa, per fare una lunga vacanza, giusto un mese prima che la sua vita fosse sconvolta dal violento attentato subito negli Stati Uniti dove un folle ha cercato di accoltellarlo ferendolo in modo permanente ad un occhio e ad una mano.
“Scrivere questo libro (Coltello ndr) è stato come riguadagnare la forza che altri pensavano perdessi. – ha continuato lo scrittore che 36 anni fa dopo aver scritto I versi satanici diventò bersaglio della fatwa dell’ayatollah iraniano Khomeini – L’Islam radicale non può essere accusato come religione, sebbene danneggi di persone come fa il cristianesimo radicale in America su questioni come l’aborto. Anche in India l’estremismo induista sta cercando di minare le radici laiche dello Stato”. Rushdie ha ricordato che all’epoca della fatwa islamista subì attacchi da molte persone, “anche dal Papa”: “Fu molto doloroso, ma per fortuna dimentico queste cose ricordando però i nomi di chi le fece”.