“Stai zitto o ti spacco la testa. Ci aspettavano e ci hanno insultato e minacciato in ungherese. Ci hanno fatto delle riprese con i telefonini, ci hanno ripreso e il nostro traduttore ci ha detto che ci stavano minacciando”. Questo aveva raccontato dell’avvocato Eugenio Losco che difende Ilaria Salis, la 39enne milanese si trova da 13 mesi in carcere a Budapest con l’accusa di aver aggredito tre militanti di estrema destra, dopo l’udienza dello scorso 28 marzo. Nel gruppo, composto da una quindicina di persone italiane, figurava anche Michele Rech, alias Zerocalcare, oltre ad alcuni esponenti di Giuristi democratici. In quell’occasione il Tribunale ha negato gli arresti domiciliari all’imputata.
Su quell’episodio la Procura di Milano ha aperto un fascicolo conoscitivo, al momento senza ipotesi di reato né indagati. Il legale aveva presentato un esposto all’ambasciata italiana a Budapest, la quale poi ha contattato la Procura milanese. In Procura, tra l’altro, è arrivato anche un esposto dell’Ordine degli avvocati di Milano. Così il procuratore Marcello Viola ha aperto un fascicolo conoscitivo a modello 45. Bisognerà ora valutare se saranno gli inquirenti milanesi ad occuparsene o se gli atti saranno trasmessi alla Procura di Roma, competente sui reati commessi all’estero nei confronti di italiani.