Giustizia & Impunità

Stupri di Caivano, chieste pene fino a 12 anni per i due maggiorenni imputati. Il pm: “Stato assente”

Dopo il giudizio immediato deciso a febbraio per gli imputati, è già tempo di richieste di pena per alcuni dei giovani coinvolti nel caso delle due cuginette stuprate a Caivano (Napoli), vittime di abusi e ricatti nell’estate del 2023. La Procura di Napoli Nord ha chiesto 12 anni e 11 anni e 4 mesi di reclusione per i due maggiorenni.

A tutti i giovani imputati vengono contestate “le violenze sessuali di gruppo”, “innumerevoli nell’arco di soli due mesi“ che sarebbero di sicuro proseguite se la madre di una delle due giovani vittime e il padre dell’altro non avessero dato il via all’inchiesta con le loro denunce. In alcuni casi, secondo gli inquirenti, alle vittime venivano tolti i cellulari per ricattarle, per costringerle ad avere rapporti sessuali in cambio della restituzione del telefono. Altre volte venivano minacciate con la possibile rivelazione di dire tutto ai loro genitori. Gli abusi avvenivano, secondo l’accusa. in luoghi fatiscenti chiamati dalle vittime “Capanna“. “Vico dei tossici“. Le vittime hanno poi confermato gli abusi nel corso dell’incidente probatorio.

La richiesta di pena è stata avanzata oggi dal pubblico ministero, Giuseppe Vitolo, al termine della requisitoria durante la quale è stata ricostruita l’intera vicenda, evidenziando anche l’aspetto umano e sociale di quanto accaduto nel comune dell’hinterland a nord di Napoli dove, ha sottolineato il magistrato, si è registrata l’assenza dello Stato. Il pm, dopo avere analizzato ogni singola prova acquista, è passato alla riqualificazione giuridica dei fatti, confermando principalmente la violenza di gruppo con tutte le aggravanti contestate.

Per il sostituto procuratore di Napoli Nord il principale autore delle violenze sarebbe stato il 18enne Pasquale Mosca (difeso dall’avvocato Giovanni Cantelli) per il quale ha richiesti 12 anni di carcere non ritenendo sussistenti le attenuanti generiche; undici anni e quattro mesi invece è la richiesta formulata al giudice per Giuseppe Varriale, 19 anni (difeso dall’avvocato Dario Carmine Procentese). La prossima udienza è stata fissata per il 7 giugno.