“Il mio passato di assessore regionale all’Ambiente in Calabria nella giunta guidata da Forza Italia? Un impegno bellissimo che ho accettato per amicizia nei confronti di Jole Santelli, che ho avuto l’onore di aiutare per difendere la Calabria dall’abbandono e dallo sfruttamento in cui si trova tuttora per colpa dei vari governi con cui ho cercato di dialogare e per cui il bene comune è l’ultimo dei problemi. Quindi, non l’ho fatto per aderire al partito. Questi partiti, e lo dico con rispetto, sono superati“. Così a Omnibus (La7) risponde a una domanda rivolta su X dall’utente Fonte Autorevole Sergio De Caprio, alias Capitano Ultimo, il capo dell’unità Criminalità Organizzata del Ros dei Carabinieri che il 15 gennaio 1993 arrestò a Palermo il capo di Cosa nostra Totò Riina.
De Caprio correrà alle prossime elezioni europee nella lista Libertà, creata da Cateno De Luca e comprensiva di 19 simboli: proprio il mese scorso, sul palco del Teatro Quirino a Roma, in occasione della presentazione della lista, il generale dei Carabinieri in congedo, dopo 31 anni, si è tolto davanti al pubblico il suo storico passamontagna rosso, svelando quindi il suo volto.
Uno dei capisaldi del programma di De Caprio è il no alla guerra: “Noi vogliamo l’Europa dei Comuni uniti, i partiti europei hanno fallito, perché non sono stati in grado di prevenire la guerra. E ne devono rispondere al popolo. Lo dico con gentilezza e rispetto: devono lasciare spazio ad altri. Dobbiamo rinforzare la pace in tutti i modi possibili”.
E conclude: “Mi riesce difficile parlare di difesa militare europea, quando ci sono bambini che muoiono e uomini e donne che non hanno più niente. Vogliamo Stati che si basano sull’amicizia e perché questo sia possibile è necessaria la diplomazia, che va affidata a persone diverse da quelle che finora hanno fallito – chiosa – Vogliamo un’Europa nuova che veda nella Russia e nell’Ucraina dei fratelli e che vedano nei palestinesi e negli israeliani due popoli che vivano nella prosperità senza terrorismo e senza le bombe. Lo so che sono cose banali, ma queste banalità sono nel cuore di tutti gli italiani e dei nostri studenti“.