Si respira aria di grandi tensioni alla Finalissima di stasera di Eurovision Song Contest 2024. Oltre alla gara tra i 25 Paesi sul palco della Malmo Arena, si aggiungono le proteste dell’Olanda per l’eliminazione di Joost Klein e l’allerta del sistema di sicurezza dell’organizzazione che hanno avuto diverse segnalazioni per possibili proteste durante l’esibizione della cantante israeliana Eden Golan, sull’onda anche delle manifestazioni che ci sono state questa mattina a Helsinki.
Ma questo clima si è riversato, inevitabilmente, anche nel backstage dell’Arena. Come riporta il sito di informazione Ynet, l’Israel Broadcasting Corporation ha dichiarato che la delegazione israeliana all’Eurovision è stata spostata in un’altra stanza del complesso riservato ai concorrenti e al loro entourage, “a seguito della richiesta dell’EBU, l’Unione europea di radiodiffusione”.
Inoltre “Eden Golan, e con lei tutti i membri della delegazione, sono concentrati esclusivamente sulla performance di stasera e stanno facendo ogni sforzo per renderla professionale e rappresentare Israele nel modo più onorevole e appropriato“. La nota aggiunge che la decisione è stata presa con l’obiettivo di allontanarsi dalla delegazione irlandese, che è “arrabbiata con Israele”.
La cantante irlandese Bambie Thug aveva chiesto all’organizzazione di rispondere ai commenti fatti dalla televisione israeliana prima della sua esibizione nella semifinale di martedì. Sostenendo che il commento ha violato le regole dell’Eurovision, la cantante ha detto che Israele non dovrebbe più essere autorizzato a partecipare alla competizione. “Adesso ho molta più rabbia e molta più grinta”, ha dichiarato Bambie Thug in un’intervista alla televisione. Durante la semifinale di martedì, un commentatore di Kan, l’emittente pubblica israeliana, ha avvertito i telespettatori con bambini che l’esibizione di Bambie Thug sarebbe stata “la più spaventosa” della serata, aggiungendo che “ci saranno molti incantesimi e magia nera e vestiti scuri, simboli satanici e bambole voodoo, come a Cats Square a Gerusalemme a metà degli Anni 90”.
L’organizzazione ha poi rassicurato la delegazione irlandese: “Abbiamo parlato con Kan, l’emittente israeliana, di questa questione e abbiamo ribadito l’importanza che tutti i commentatori rispettino tutti gli artisti che partecipano al concorso e si attengano alle regole e ai regolamenti della manifestazione”.
(Photo Credits Sarah Louise Bennett/EBU)