Ghizlane Moutahir è morta per i traumi della caduta e non per un infarto prima di precipitare nel vuoto. È quanto emerso dopo l’autopsia della turista quarantunenne che domenica 5 maggio era impegnata nella traversata sospesa su una zip-line a Bema, in Valtellina, quando nella fase di avvicinamento alla stazione di arrivo è avvenuto l’incidente.

Il procuratore di Sondrio, Piero Basilone, dopo aver sentito il medico legale Luca Tajana, che ha eseguito l’autopsia, ha spiegato che “è possibile formulare cautamente alcune valutazioni, per la nettezza dei primi risultati macroscopici“. Al momento gli inquirenti escludono che la signora che risiedeva a Sant’Angelo Lodigiano (Lodi), sia morta prima di cadere dall’aerofune Fly Emotion. “Sono stati rilevati in sede di esame autoptico – ha aggiunto Basilone -, segni chiari di decesso conseguente a poli-traumatismi da precipitazione e l’assenza di segni che possano ricondurre ad un malore precedente alla precipitazione che abbia condotto ad un infarto”.

Le indagini sono state affidate ai militari del Soccorso Alpino della Guardia di finanza di Sondrio. Al momento sono 5 gli indagati per omicidio colposo.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Successivo

Palermo, auto pirata uccide una turista: il conducente si costituisce dopo ore, positivo all’alcol test

next