Volano urla negli studi di Tagadà (La7) tra la giurista Anna Falcone e il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri durante un dibattito sulla riforma del premierato.
Falcone definisce “imbroglio” la riforma perché fa credere ai cittadini che ci sarà un plus di democrazia: “Non si dà affatto più potere agli elettori, perché altrimenti gli si consentirebbe di scegliere i propri rappresentanti, cosa che questo governo si guarda bene dal fare. In realtà, questa riforma dà molto più potere al candidato o candidata premier in modo che quella maggioranza, anche al cambiare delle condizioni, non possa essere messa in discussione dal Parlamento”.
Gasparri la interrompe subito, dissentendo, ma Falcone continua: “La nostra è una Repubblica parlamentare e il Parlamento è sovrano”.
“No – insorge il senatore – sono i cittadini a essere sovrani”.
“E allora perché non consentite ai cittadini di scegliere i propri candidati – ribatte Falcone – anziché presentare le liste bloccate scelte dal capo o dal segretario di partito? C’è un limite nella Costituzione, che è il rispetto della forma repubblicana. Concentrando il potere nelle mani di un’unica persona si mette in discussione la forma repubblicana e il potere dei cittadini”.

Gasparri ribadisce che la sovranità è dei cittadini e afferma che, se sarà approvata la riforma del premierato, la legge elettorale sarà cambiata.
“Certo – commenta Falcone – la cambierete facendo una legge Acerbo Due. Perché non dite le cose come stanno?”.
“Ma chi l’ha detto? – replica Gasparri – Voi non volete che i cittadini scelgano, volete il manovratore”.
Esplode una bagarre incontrollabile, mentre più volte la conduttrice Tiziana Panella prega i suoi ospiti di fermarsi: “Scusatemi, così non si capisce niente. Vi prego, aiutatemi. Stiamo buttando via il tempo, smettetela di urlare. Ma devo chiudere i microfoni?”.
Ma lo scontro tra Falcone e Gasparri non accenna a diminuire, anzi peggiora. “Siamo di fronte a una menzogna totale, lei mente sapendo di mentire”, accusa Gasparri.
E Falcone non ci sta: “No, è lei che sta mentendo. E non si permetta, perché io ho studiato una vita per dire quello che dico e non sono iscritta in nessun partito”.
Ma che ha studiato lei? – ribatte il politico – Lei non ha studiato la democrazia”.
Le urla continuano e Panella ribadisce, rimproverando i due duellanti: “Vi prego di abbassare i toni, ve lo chiedo per favore. Falcone, anche lei”.
“Io non ho offeso nessuno”, precisa la giurista.

Nel finale della trasmissione, Panella dà la parola prima a Gasparri, poi a Falcone ma l’avvocata viene nuovamente interrotta dal senatore di Forza Italia, che ripete che la sovranità appartiene al popolo.
“No, ma adesso basta, se cominciate così diventa insopportabile”, ribadisce la conduttrice.
Falcone continua il suo intervento: “La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme previste dalla Costituzione. C’è il piccolo dettaglio che la nostra Costituzione disegna un modello parlamentare, proprio per dare più potere al popolo”.
“Nei modelli e nelle forme – ribatte Gasparri – La Costituzione non dice “modello parlamentare”“.
“Lei deve rispettare il diritto di replica – risponde Falcone – Questa vostra intolleranza verso chi la pensa diversamente non è accettabile”.
“Ma lei è una bugiarda – rilancia il politico – Dice bugie”.
“Non di deve permettere – replica Falcone – E allora ci vedremo in tribunale su questa questione delle bugie”.
“Sì, sarà divertente”, commenta Gasparri che, mentre l’avvocata parla, si rivolge alle telecamere facendo smorfie e gesticolando per smentire la sua interlocutrice.
Nei titoli di coda, Tiziana Panella si scusa coi telespettatori: “Mi dispiace, perché poteva essere una conversazione più pacata che ci avrebbe aiutato a capire meglio le cose. Però è andata così”.

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