Cronaca

Salone del Libro, Zerocalcare esce e si unisce alla manifestazione pro Palestina. Delegazione di attivisti autorizzata a entrare

Alla fine i manifestanti pro Palestina sono entrati al Lingotto Fiere, dov’è in corso il Salone del Libro di Torino: una delegazione di 5 persone che partecipavano al presidio – che ha avuto anche momenti di tensione – è stata autorizzata a entrare e a esporre le ragioni della protesta. Nello stesso momento un gruppo di lavoratori usciti con il fumettista Zerocalcare ha sospeso i lavori per dare il proprio sostegno alla manifestazione e si è unito anche al sit-in. “Lì dentro tantissimi ci sostengono – ha detto poi in uscita uno dei cinque manifestanti ammessi all’interno dalla polizia -. La voce della Palestina è anche lì dentro. C’è tanta solidarietà anche dall’interno. Questa bandiera ci può unire tutti come sta facendo da mesi, questo ci dà la forza di continuare perché siamo dalla parte giusta della storia”. I manifestanti, più di 300 tra componenti dei collettivi studenteschi, dei centri sociali e della comunità islamica palestinese, hanno srotolato davanti al Lingotto fiere una grande bandiera palestinese. Alla manifestazione, oltre a Zerocalcare, si è unito anche un gruppo di lavoratori del Salone e un rappresentante ha preso la parola.

“Uno spazio che parla di cultura e di attualità non può chiudere gli occhi e non può lasciare fuori la storia con la S maiuscola” ha detto Zerocalcare (al salone per il suo ultimo libro) ai manifestanti. “Penso che per tanto tempo a noi che siamo testimoni di quello che sta succedendo in Palestina ci verrà chiesto conto del fatto che non stiamo fermando il massacro”, ha aggiunto raccogliendo la richiesta dei manifestanti di entrare all’interno della kermesse libraria “e quindi – ha proseguito – credo sia normale e naturale che ci siano persone che vogliano portare questi temi e contenuti all’interno e mi sembra assurdo che questa cosa non possa avvenire”.

Rivolgendosi poi ai partecipanti al presidio, il fumettista ha osservato: “Non ho visto quello che è accaduto ma le cose che ci raccontavano e le telefonate che arrivavano dentro ci dicevano che è risuccesso quello che è successo tante volte in questi giorni e cioè che le persone che cercano di portare all’attenzione il massacro che sta avvenendo in Palestina vengono respinte con i manganelli”.

Il riferimento è a quanto avvenuto poco prima, quando alcuni attivisti alla manifestazione hanno aperto con la forza i cancelli di sbarramento all’ingresso del salone per provare ad entrare e sono stati respinti dalla polizia con gli scudi e con i manganelli. Poco prima gli attivisti avevano detto: “È inaccettabile che in un salone dove si promuove la cultura e la solidarietà non si possa entrare con una bandiera e portare la voce del popolo palestinese. È inaccettabile che a chiudere l’ingresso ci siano decine di poliziotti con i manganelli e con gli scudi”.

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Tutti i video in questa pagina sono di E. e G. Marchina