Uno dopo l’altro, i big del tennis agli Internazionali di Roma sono caduti tutti o quasi. L’ultima vittima illustre è Novak Djokovic, che ha perso in poco più di un’ora di gioco (6-2, 6-3) contro il cileno Alejandro Tabilo. Il numero 1 del mondo esce così al terzo turno, dopo aver debuttato al secondo con Corentin Moutet. Un risultato ancora peggiore rispetto a quello dello scorso anno, quando era uscito ai quarti di finale contro il futuro finalista Holger Rune.
L’uscita di scena di Djokovic sembra dare manforte alla “maledizione” che sta girando su questa edizione del Masters 1000 di Roma. L’11 maggio, era toccato a Rafael Nadal salutare. Lo spagnolo è stato battuto dal numero 9 del mondo Hubert Hurkacz in due set e, al termine del match, è stato protagonista di un “pasillo” di onore di fronte a migliaia di tifosi per quella che potrebbe essere stata la sua ultima presenza nella capitale. Un altro dei grandi uscito a testa bassa è Casper Ruud, lo specialista che aveva iniziato bene la stagione sulla terra rossa ma che si è arreso di fronte a Miomir Kecmanovic.
Il torneo però era partito male fin dall’inizio. Ai blocchi di partenza non si erano presentati né Jannik Sinner, a causa del problema all’anca che si porta dietro dalla semifinale di Montecarlo, né Carlos Alcaraz. Lo spagnolo ha saltato Roma per un “edema muscolare” all’avambraccio. E che dire degli altri italiani, da Matteo Berrettini, mai sceso in campo per i consueti problemi fisici, e Lorenzo Musetti che si è ritirato al secondo turno contro Atmane. Il Foro Italico ha perso quasi tutti i migliori e gli azzurri più attesi. Così a brindare, alla fine, potrebbe essere Daniil Medvedev, l’unico ancora in corsa tra gli attuali “big four” in corsa.