Politica

Conte al congresso Anm: “Premesse per nuova Tangentopoli. La maggioranza indebolisce il contrasto ai reati dei colletti bianchi”

Secondo Giuseppe Conte “si stanno creando le premesse di una nuova stagione di Tangentolopoli su tutto il territorio nazionale”. Come reagisce il governo a questo allarme? “La maggioranza indebolisce il contrasto ai reati dei colletti bianchi“, dice il leader del Movimento 5 stelle, intervenuto a Palermo al congresso dell’Associazione nazionale magistrati. Un intervento che arriva nei giorni successivi all’arresto di Giovanni Toti, il governatore della Liguria accusato di corruzione. “Oggi – ha detto Conte – stiamo assistendo a una dilagante contaminazione tra affari e politica, da Nord a Sud. Si stanno creando le premesse, come ho anche detto, per una nuova Tangentopoli. La politica deve fare di tutto per prevenire. Deve tirare fuori delle misure per fare pulizia al proprio interno, all’interno dei partiti, ed evitare questa degenerazione. E non lasciare che siano soltanto le inchieste giudiziarie, del tutto legittime e doverose, a dettare le regole e a occupare il campo. Come politica dobbiamo fare in modo di avere un sussulto di dignità. La magistratura deve necessariamente fare il suo corso, ma non deve essere solo la magistratura a preoccuparsi in funzione successiva di queste situazioni”.

Durante il suo intervento l’ex presidente del consiglio ha criticato duramente le riforme del governo di Giorgia Meloni: da quelle relative alla giustizia a quelle costituzionali, passando anche dalla separazione delle carriere dei magistrati. “Su questo la nostra posizione è molto chiara: noi non riteniamo che il modello italiano vada rivisto. È un modello che si sta rivelando virtuoso. I passaggi di carriera sono insignificanti”, ha detto il leader del Movimento 5 stelle, sostenendo che “la direzione” seguita dal governo sia quella del “magistrato requirente assoggettato al potere politico”. A proposito della riforma della giustizia, Conte ha delineato “un processo di accentramento e di ridistribuzione dei poteri in senso verticistico. Difficilmente questo disegno potrà completarsi con una magistratura indipendente. Di qui la prospettiva della separazione delle carriere e la riforma del Csm, la revisione dell’obbligatorietà della legge penale. Sono tutti corollari di un medesimo disegno riformatore. È evidente che la svolta autoritaria presenta assonanze con il progetto di rinascita democratica della P2″. Un passaggio che rilancia l’intervento di Roberto Scarpinato, ex procuratore generale di Palermo e senatore del Movimento 5 stelle. “Questo congresso – ha proseguito Conte – si colloca in un bivio storico per il nostro Paese. Il governo, che è pur sostenuto da partiti con visioni differenti, ha trovato un punto di equilibrio: il pactum sceleris. Un compromesso di potere per garantire la permanenza al governo. Ciascun partito ha individuato un pilastro della Costituzione da riscrivere, con il risultato di stravolgere le fondamenta stesse della nostra architettura costituzionale. È un compromesso di potere che dobbiamo denunciare: è avventurismo irresponsabile”. E ancora, ha aggiunto l’ex premier, “il quadro complessivo di queste riforme ci collocheranno in una area delle post democrazie autoritarie. Un sistema privo di equilibrio, con i pesi e contrappesi ridotti ai minimi termini. E questo vale anche per la magistratura”.

E a proposito del ruolo delle toghe, Conte si è rivolto alla platea del sindacato della magistratura in questi termini: “C’è un’incidenza politica dovuta alle vostre decisioni. Ma va affrontata in maniera seria. In questo momento di fronte ai perversi intrecci tra politica e affarismo, c’è una reazione indecorosa, una reazione corporativa, che vuole deligittimare la vostra azione. I soliti ministri denunciano la ‘giustizia a orologeria“. Il leader dei 5 stelle ha poi ricordato le parole del guardasigilli sull’indagine di Genova: “Nordio riesce a censurare un’inchiesta in corso”, ha aggiunto. “Questa maggioranza – ha proseguito l’ex premier – sta offrendo uno spettacolo pessimo, e la politica tutta. Non c’è nessuna volontà di interrogarsi su quelle che possono essere le misure per contrastare questa permeabilità alle filiere delle corruttele. Il messaggio del potere politico è: lasciateci continuare nella nostra azione, lasciateci lavorare”. Quindi ha chiuso il suo intervento con un appello: “Gli attacchi alla magistratura vanno respinti”.