I dipendenti della Santa Sede minacciano di portare in tribunale il Vaticano. Come rivelato dal Corriere della sera, 49 lavoratori hanno firmato un’istanza collettiva contro il Governatorato, l’organismo che esercita il potere esecutivo e da cui dipendono i lavoratori dei musei. Le accuse vanno dalla mancanza di tutele alla paga degli straordinari, fino alla sicurezza degli ambienti di lavoro.

Il gruppo, composto da 47 custodi, un restauratore e un addetto al bookshop, si sono rivolti all’avvocata Laura Sgrò, legale della famiglia di Emanuela Orlandi. “Le condizioni di lavoro ledono la dignità e la salute di ciascun lavoratore”, si legge nel documento. “È evidente la mala gestio, che sarebbe ancora più grave se fosse frutto della sola logica di ottenere maggiori guadagni”. L’atto sarebbe stato notificato nei giorni scorsi al cardinale Fernando Vèrgez Alzaga, presidente del Governatorato e ora ci sono trenta giorni di tempo per un tentavido ci conciliazione, in assenza del quale si aprirà un procedimento giudiziale. Tra i rilievi che si trovano nell’istanza, c’è ad esempio l’inesistenza di fasce orarie per le visite fiscali in caso di malattia, a cui si lega il fatto che queste possono quindi arrivare in qualsiasi momento. Tanto che, come scritto dal Corriere, si sono addirittura verificati dei casi di dipendenti sanzionati mentre si trovavano dal medico.

Un secondo nodo riguarda il lavoro straordinario, che, è la denuncia, “viene pagato meno di quello ordinario” secondo il Rescriptum ex audientia SS.MI del 28 agosto 2015. Strumento di cui i datori di lavoro farebbero abuso costante. Tra i rilievi sollevati poi, anche gli scatti di carriera mancati e una decisione assunta nel periodo del Covid, nel quale i Musei sono rimasti chiusi, ovvero un “avviso debito d’ore” per i dipendenti rimasti forzatamente a casa durante la pandemia, che ha determinato su ciascuno “un monte ore negativo”. Per ripagarlo viene trattenuta una somma dalla busta paga “fino all’esaurimento del debito”. Infine, i 49 dipendenti contestano anche la sicurezza dei Musei vaticani: l’assenza di “indennità di rischio sanitario, biologico e fisico” per i continui contatti con i visitatori, il numero limitato di uscite di sicurezza alle sale senza climatizzazione. “Siamo trattati come merce”, hanno dichiarato al Corriere della sera.

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