La partita scolastica del concorso idonei 2020 per il ruolo manda in tilt la Lega di Matteo Salvini. Parliamo di coloro che hanno superato le prove dei concorsi banditi negli scorsi anni e che rischiano di rimanere ingabbiati nelle relative graduatorie, vista la precedenza attribuita ai futuri vincitori dei concorsi Pnrr, attualmente in fase di svolgimento.
Si tratta di circa trentamila persone che da mesi pressano parlamentari di maggioranza e opposizione per ottenere uno scorrimento fin dalla prossima tornata di assunzione e un riconoscimento ulteriore nelle Graduatorie provinciali supplenza (Gps).
Fino a pochi giorni fa la soluzione della Lega e delle altre forze di Governo era quella rappresentata dal responsabile istruzione del partito di Salvini, Mario Pittoni: il doppio canale di reclutamento per velocizzare assunzioni valorizzando merito ed esperienza.
Una posizione che sarebbe stata smentita – secondo un comunicato che ilfattoquotidiano.it ha potuto visionare – dall’inquilino di viale Trastevere che nei giorni scorsi ha incontrato una delegazione del Movimento dei docenti idonei 2020.
A seguito del vertice tra Giuseppe Valditara e i due coordinatori Alessandra Torrioni e Gian Michele Mostardini, è stato diffuso un comunicato ove si dice che “il ministro si è impegnato per un no chiaro e netto al doppio canale ultimamente veicolato da alcune parti”.
La soluzione del professore leghista sarebbe un’altra, a detta dei docenti: il veloce inserimento dei vincitori dei concorsi 2020 non ancora assunti e l’attribuzione di tre punti in più in Gps in modo da favorire uno scorrimento.
Il ministro avrebbe così smentito – secondo quanto riportato nel documento – il lavoro di Pittoni che fino alla scorsa settimana aveva dichiarato all’Ansa la necessità d’utilizzare il doppio canale, un sistema nel quale una parte delle assunzioni in ruolo (di norma il 50%) avviene tramite concorsi per titoli ed esami e una parte (il restante 50%) attraverso concorsi per soli titoli, consistenti di fatto in graduatorie le cui modalità di accesso sono cambiate più volte nel tempo, insieme alla loro denominazione.
La nascita del “doppio canale” risale a trent’anni fa. La ratio del sistema teneva assieme due esigenze, assicurandone un equo bilanciamento: selezionare gli aspiranti all’insegnamento accertandone la preparazione di base, riconoscere il valore dell’esperienza di lavoro maturata nel tempo da chi, pur avendo superato un concorso, non ne fosse risultato vincitore.
“Questo – aveva spiega Pittoni – eviterebbe che gli insegnanti idonei dei concorsi ordinari ancora presenti nelle graduatorie di merito ad esaurimento vengano scavalcati in prima fascia Gps, garantendone l’assunzione in via prioritaria. In seconda battuta permetterebbe l’accesso all’incarico a tempo indeterminato per titoli e servizi ai nuovi abilitati di particolare esperienza in arrivo dalla seconda fascia Gps. Senza doppio canale ci si rassegni a veder crescere ulteriormente la percentuale di supplenti rispetto ai docenti titolari (a danno della continuità didattica e quindi della qualità del servizio), in quanto i tempi per chiudere procedure concorsuali classiche – conclude Pittoni – sono ormai fuori dalla realtà”.
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Riceviamo e pubblichiamo
In merito all’articolo pubblicato oggi su ilfattoquotidiano.it, dal titolo “Lega in tilt sul concorso idonei 2020, Valditara sconfessa la linea Pittoni: “No ai doppi binari”’, il ministro dell’Istruzione e del Merito precisa di non essersi mai espresso circa il doppio canale di reclutamento dei docenti. Ogni decisione sul tema sarà assunta dopo adeguate valutazioni.