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Montanari sul Nove: “Roccella? Macché censura, solo una sana contestazione. Con i suoi atti lei cambia la vita di molti: dovremmo anche tacere?”

“Io credo che i giovani abbiano fatto bene a contestare alla Roccella”. Tomaso Montanari ad ‘Accordi&Disaccordi’, in onda sabato sera su Nove condotto da Luca Sommi con la partecipazione di Marco Travaglio e Andrea Scanzi, non ha dubbi: nessuna censura nei confronti della ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità del governo Meloni Eugenia Roccella, ma solo una sacrosanta contestazione. “Lo dico senza mezzi termini e credo che il mantra ‘bisogna permettere a tutti di parlare’ sia una posizione astratta che non tiene conto del contesto reale. – ha premesso il rettore dell’Università per stranieri di Pisa – È un ministro della Repubblica che può parlare ovunque. C’è una sproporzione enorme fra il potere di parola di questo governo, che controlla la televisione pubblica, possiede tre televisioni, sostituisce chiunque nella cultura, manganella gli studenti, riduce l’autonomia universitaria, addita gli intellettuali come nemici, occupa militarmente la comunicazione. – ha aggiunto lo storico dell’arte – Quei ragazzi invece sono il collettivo Aracne, un collettivo transfemminista e si opponevano agli Stati generali della Natalità che hanno l’Eni, Fincantieri, Enel come sponsor. C’è stato il Papa il giorno dopo: la sproporzione è tale per cui bisogna capire chi è che toglie il diritto di parola a chi e in più i ministri, i membri del governo, per definizione, parlano con i fatti. La ministra Roccella con le sue posizioni può ferire sensibilità diverse, con una potenza di fuoco ben superiore a quei quattro ragazzi. In realtà approva delle leggi che modificano la vita di quelle ragazze in materie come l’aborto, la costruzione della famiglia, il fine vita. Cioè i governi parlano con atti che ti cambiano la vita“. E ancora: “Questo governo è legittimo, naturalmente, ma è stato votato da circa il 28% degli aventi diritto al voto. Quando si vanno a toccare i principi, i diritti fondamentali dell’uomo bisognerebbe andarci un po’ cauti. Cosa bisogna fare? Anche stare zitti? Fra gli atti che in nome di un’ideologia di parte modificano la vita di tutti, e chi impedisce in quel dato momento di parlare a un ministro, chi è veramente che toglie la voce a chi? Chi è veramente che lede il principio democratico per cui bisognerebbe essere liberi di vivere la propria vita come si crede in quegli ambiti? A me pare che sia molto miope pensare che siano i ragazzi ad aver violato la democrazia”, ha concluso Montanari.