“Non ho mai parlato di separazione delle carriere” e “sono sempre stato contrario per principio alla dipendenza dei pm dall’esecutivo”. Dopo l’attacco alla magistratura sulla vicenda Toti e le conseguenti polemiche per la sua intervista a La Stampa, ora Guido Crosetto con un post su X decide di precisare la sua posizione. E in qualche modo prende le distanze dal collega di maggioranza Riccardo Molinari, capogruppo della Lega, che ieri ha invocato un controllo politico sulle toghe: “Servirebbe un ruolo diverso del pubblico ministero, che in altri Paesi risponde alle direttive del ministro della Giustizia”.
Il ministro della Difesa a La Stampa ha parlato di un potere giudiziario “senza più controlli, in cui anche un singolo pm, se arrabbiato con qualcuno, può distruggerlo”. Ora su X Crosetto ha scritto: “Non ho mai parlato di separazione delle carriere in vita mia, perché è un argomento tecnico che non mi ha mai appassionato e che quindi non ho nemmeno mai approfondito; sono invece sempre stato contrario per principio alla dipendenza dei PM dall’esecutivo e questo l’ho detto anche in modo chiaro, più volte, pubblicamente. L’ultima ieri”. Poi, oltre a ribadire la sua linea garantista, ha aggiunto: “Non sono particolarmente amico di Toti e non so nemmeno chi siano la stragrande maggioranza degli altri di cui si è parlato in questi giorni”.
Infine, l’ultima parte del post di Crosetto è una dura replica al pm antimafia Nino Di Matteo, che intervistato dal Fatto Quotidiano ha dichiarato: “Finalmente alcuni esponenti della maggioranza hanno gettato la maschera e parlano espressamente di controllo dell’esecutivo sui pm”. Il ministro della Difesa ha attaccato: “Qualcuno potrebbe dirlo ad alcuni giornalisti italiani usi a piegare le parole ed il pensiero degli altri per costruire le tesi che interessano loro? E magari anche al Dott. Di Matteo, la cui superficialità nel dare patenti (ho letto nella sua intervista odierna che lui è convinto che io voglia il controllo della magistratura da parte dell’esecutivo) mi ha molto stupito ed un po’ inquietato“.