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Fedez al Salone del libro per parlare di salute mentale: “I social? Internet può incidere, però non mi sento un educatore. Va offerta un’alternativa di realtà ai giovani”

Ospite del Salone del libro di con l’associazione Volontariato Torino e il presidente dell’Ordine degli Psicologi, Fedez è tornato a parlare della salute mentale: “È un tema centrale che purtroppo non viene trattato come tale – spiega dal palco – ho vissuto condizioni depressive che non consentono di fare nulla, e basta leggere i dati delle richieste del bonus psicologo per capire quanto la cosa riguardi sempre di più i giovani”.

A proposito di quanto possa incidere sulla salute mentale l’abuso dei social network e quanto gli stessi algoritmi possano incentivarne un uso negativo, Fedez preferisce prenderla larga: “Sicuramente internet, come qualsiasi mezzo di esposizione, può incidere – dice al Fatto, aggiungendo, a proposito del ruolo che può giocare lui stesso in questo contesto – certamente non mi sento un educatore”. Sul palco ha aggiunto come, anche per via della chiusura di gran parte dei centri sociali, sia importante ricreare spazi di aggregazione ‘reali’, soprattutto dopo “l’accelerazione digitale” avvenuta a causa delle restrizioni del periodo pandemico: “Il tema è oggi offrire un’alternativa di realtà rispetto a quello che oggi internet può offrire, senza che questo significhi demonizzare o dividere nettamente senza cogliere le sfumature”.