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Forza Italia vuole togliere ad Arera la regolazione delle tariffe sui rifiuti. Le critiche: “Rischio costi senza controllo per i cittadini”

Forza Italia vuole sottrarre all’Arera la regolazione delle tariffe dei rifiuti. È quanto prevedono gli emendamenti al decreto Superbonus presentati in commissione Finanze del Senato da Claudio Lotito e Claudio Fazzone. Come si legge nel testo delle proposte vengono ridotte le competenze dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente: in particolare gli emendamenti vanno a cassare le competenze sulla predisposizione e aggiornamento del metodo tariffario, sull’emanazione di direttive per la separazione contabile e amministrativa della gestione, sulla valutazione dei costi delle singole prestazioni e la definizione di schemi tipo dei contratti di servizio. Modifiche che per il presidente dell’Autorità, Stefano Besseghini, porterebbero a due rischi concreti: “Costi senza controllo per i cittadini e impossibilità di verificare quantità e qualità dei rifiuti“.

“Prima di smontare le regole attuali bisogna valutarne l’effetto”, suggerisce l’Arera, sottolineando che la norma, dopo sei anni di regolazione, riporterebbe la gestione dei rifiuti “a un sistema indefinito di competenze“. “Le proposte in oggetto, nel comportare una radicale riduzione delle regole applicabili e dei controlli possibili, rischiano di pregiudicare i progressi fatti e la possibilità di conseguire gli alti obiettivi ambientali e organizzativi che la disciplina comunitaria richiede al nostro Paese”, sottolinea Besseghini. “Simili scelte – aggiunge – dovrebbero esser precedute da una solida riflessione e da un adeguato dibattito, per non consegnare il settore all’incertezza. Il sistema regolatorio sviluppato negli ultimi sei anni è improntato a trasparenza, qualità tecnica e contrattuale e sostenibilità. Senza questo i rischi sono evidenti: costi senza controllo per i cittadini e impossibilità di verificare qualità e quantità dei rifiuti in relazione agli impianti esistenti”, conclude il presidente di Arera.

Ma oltre dall’autorità amministrativa indipendente, le critiche agli emendamenti dei senatori di Forza Italia Lotito e Fazzone arrivano anche dalle associazioni di consumatori e da quelle che rappresentano le imprese dei servizi ambientali. Si dice contrario “all’anarchia sulle tariffeMassimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Non capiamo perché – aggiunge – non si voglia lasciar lavorare in pace l’Arera per fare in modo, come già avvenuto in altri settori, di coniugare efficienza, trasparenza e copertura dei costi con la tutela dei diritti dei consumatori che non può certo prescindere dalla determinazione del quadro tariffario”. Secondo Dona “le tariffe devono essere sostenibili per le famiglie, che non possono pagare per le inefficienze di altri. Gli italiani certo non possono subire altri rincari, oltre a quelli che hanno già patito in questi anni” afferma Dona. Il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori punta il dito anche sulla scelta di inserire questi emendamenti al decreto Superbonus: “Ci piacerebbe, capire, poi, cosa hanno a che fare le tariffe dei rifiuti con il Superbonus. È ora di finirla di introdurre la qualunque in ogni decreto anche se non c’entra nulla con l’oggetto del provvedimento. Va posto un freno a questo dilagare senza freni”, conclude Dona.

Il presidente di Assoambiente, Chicco Testa, ha inviato una lettera al ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto: “Togliere in modo tranchant ad Arera le competenze in ordine al metodo tariffario, potrebbe comportare incertezza in relazione alla disciplina in base alla quale si finanzia il servizio, nonché il venir meno dei riferimenti per garantire nel tempo una stabilità economico finanziaria dei gestori, non essendoci più criteri uniformi per la verifica dei costi“, scrive Assoambiente. “È innegabile – ha aggiunto Testa – che con la presenza di una Autorità amministrativa indipendente con poteri regolatori su aspetti tariffari e di qualità su scala nazionale si possa affrontare con maggior vigore i divari territoriali su servizi e carenze impiantistiche, oltre a offrire maggiore stabilità sotto i diversi aspetti governati da amministrazioni locali non sempre coerenti con gli obiettivi nazionali ed europei”. “Eventuali interventi demolitivi tout court sulla disciplina Arera – ha concluso il presidente di Assoambiente -, sono poco funzionali all’interesse delle imprese, essendo più adeguati interventi nel merito sulle regole del gioco e percorsi condivisi”.