“Oggi Mentana e la Gruber litigano in tv per alcuni minuti di trasmissione. Io sono di un'altra generazione, ho vissuto un giornalismo diverso...", le parole del giornalista al Premio Parise
La lite Mentana Gruber non fa onore al giornalismo. Parola di Toni Capuozzo. Lo storico reporter di guerra, membro della giuria del Premio Parise in corso in queste ore, è tornato sul litigio tra i due giornalisti di La7. “Oggi Mentana e la Gruber litigano in tv per alcuni minuti di trasmissione. Io sono di un’altra generazione, ho vissuto un giornalismo diverso che oggi vorrei dire (ma tra virgolette) ‘cameratesco’. Ricordo una volta in Australia con Franco Di Mare. Lui aveva il febbrone, avevamo cinque minuti a testa per un’intervista, ha mandato me. Il polso che reggeva il microfono del Tg2 era il mio”. Capuozzo ha poi ricordato il collega Andrea Purgatori con cui ha condiviso reportage dai teatri di guerra e un’amicizia sincera. “Con Purgatori abbiamo raccontato il Libano nel 1983, ci siamo incrociati nei Balcani: Andrea era un giornalista che ha fatto inchiesta caparbia e pertinace. Pensiamo solo a Ustica. Su quel volo c’era un mio compagno di Università che tornava per una comunione dalla famiglia. Oggi abbiamo un’informazione che stenta a raccontare da vicino, è un po’ vittima di quella grande opportunità che è l’online”.
Capuozzo ha poi concluso ricordando un atteggiamento mentale e politico che ha attraversato le vecchie generazioni, l’idea che il giornalismo potesse cambiare il mondo: “Abbiamo vissuto la consapevolezza di cercare di raccontare la verità, abbiamo attraversato l’ammorbidirsi delle passioni. Venendo all’oggi, non è che la storia Gruber Mentana faccia onore al giornalismo. Dobbiamo ricordarci che il giornalismo è anche altro, una correttezza nei rapporti che è un po’ da rimpiangere”.