Arriva l’approvazione definitiva dei Paesi Ue alla stretta sulle emissioni di anidride carbonica per i nuovi veicoli pesanti, che punta a includere tutti questi tipi di veicoli, compresi camion più piccoli, autobus urbani, pullman e i rimorchi. E l’Italia vota contro, insieme a Polonia e Slovacchia, mentre l’Europa va avanti. Almeno stavolta. Si applicheranno, infatti, agli autocarri medi, ai camion superiori alle 7,5 tonnellate e agli autobus privati gli obiettivi del nuovo regolamento, che prevede un taglio del 45% delle emissioni al 2030, del 65% al 2035, e del 90% al 2040, oltre al target del 15% al 2025 già previsto dalla normativa vigente per i camion pesanti di peso superiore a 16 tonnellate. Per i nuovi bus cittadini è invece previsto un taglio delle emissioni del 90% entro il 2030, per poi raggiungere le emissioni zero entro il 2035. Nel 2027, l’Ue condurrà una valutazione intermedia degli obiettivi. Il settore è responsabile di un quarto delle emissioni dei gas serra derivanti dal trasporto stradale in Unione europea. Il testo, approvato nel corso del Consiglio Istruzione (il primo appuntamento utile per il via libera) dai ministri dei Ventisette a maggioranza qualificata, è quello dell’accordo politico raggiunto a gennaio con il Parlamento europeo. Un accordo, però, che non ha potuto contare sul sostegno del Partito Popolare Europeo, il più grande partito politico del Parlamento Ue.
Il voto contrario dell’Italia – La Commissione aveva presentato la proposta il 14 febbraio 2023, come parte integrante del pacchetto legislativo ‘Fit for 55’, che ha fissato l’obiettivo generale di ridurre le emissioni nette di gas serra nell’Ue di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 e di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. E, così come è accaduto in questi ultimi anni per molte delle misure legate al Green Deal, per l’ennesima volta l’Italia ha votato contro, stavolta insieme alla Polonia e alla Slovacchia. La Repubblica Ceca, invece, si è astenuta. Al testo concordato con il Parlamento è stato aggiunto un considerando, nato da una richiesta tedesca, per vincolare la Commissione europea a valutare l’opportunità di introdurre una metodologia per la registrazione di veicoli commerciali pesanti che funzionano esclusivamente con carburanti neutri in termini di CO2, entro un anno dall’entrata in vigore del provvedimento. Il regolamento entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue.
L’impatto dei veicoli pesanti obsoleti – Nel frattempo, proprio nelle scorse settimane, il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente ha pubblicato un rapporto sui veicoli pesanti, sottolineando l’impatto dell’utilizzo di quelli obsoleti per l’ambiente e per la salute umana. Di fatto, se le esportazioni di veicoli pesanti rappresentano appena il 3,6% del commercio automobilistico in tutto il mondo, le emissioni di carbonio a questi legate sono aumentate del 30 per cento negli ultimi vent’anni. Un aumento dovuto per l’80 per cento agli autocarri. I veicoli pesanti, nello specifico, sono responsabili di oltre il 40% delle emissioni di ossidi di azoto su strada, di oltre il 60% delle emissioni di Pm 2,5 e di oltre il 20% delle emissioni di nerofumo. Il problema riguarda soprattutto i veicoli pesanti usati (il 45% dei quali è stato esportato nei paesi in via di sviluppo) che arrivano a produrre anche il 50 per cento in più delle emissioni.