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Studenti pro Palestina, nuove occupazioni a Torino. Chiesto lo stop alla complicità con il “genocidio condotto da Israele”

Altre mobilitazioni studentesche a sostegno della Palestina si sommano a quelle già in corso da giorni. Stamane alcune decine di studenti hanno installato delle tende nel cortile del Politecnico di Torino, in segno di protesta per quella che viene definita Intifada studentesca, per manifestare contro l’invio di armi a Israele e la collaborazione degli atenei torinesi con le istituzioni e le università di Tel Aviv. Le lezioni proseguono regolarmente. Gli studenti si sono accampati in tenda e nel frattempo hanno esposto striscioni con la scritta “Tende contro la complicità di politecnico e governo con il genocidio.

Dal 7 ottobre sono morti più di 34mila palestinesi, di cui circa 15mila bambini, senza contare tutte le persone disperse e ferite. Quello a cui stiamo assistendo è un vero e proprio genocidio e il silenzio delle istituzioni e del mondo accademico è assordante e complice”, spiegano gli universitari”. Occupate anche la sede delle facoltà umanistiche a palazzo Nuovo e la sede di Fisica. “Nel 2023, affermano gli studenti di Fisica, l’Italia ha venduto armi a Israele per un valore di 13,7 milioni di euro. Queste morti sono sulla nostra coscienza. In quanto studenti di Fisica è essenziale una nostra presa di coscienza sul ruolo della scienza nell’industria bellica. La stessa scienza che studiamo non è asettica e non può più essere apolitica. Senza di noi alcune atrocità non si potrebbero compiere”.

A Pisa alcune decine di studenti superiori e universitari hanno dato vita all’acampada dentro il giardino della biblioteca del Centro linguistico interdipartimentale dell’Università. Continuano i presidi con tende anche all’università Statale e al Politecnico di Milano, a Bologna, Padova, Siena, Bergamo, Napoli e Palermo. Un gruppo di studenti del collettivo universitario Liberi Saperi Critici (Lisc) ha provato stamani a interrompere la seduta del pre-Senato dell’università Cà Foscari di Venezia, per chiedere l’interruzione dei rapporti dell’Università con Israele. Dopo un presidio, gli studenti hanno annunciato di piantare tende nel cortile della sede centrale di Cà Foscari. “Non possiamo più accettare che il nostro studio venga messo a servizio della distruzione e della guerra” ha ribadito il collettivo. Si inaugura così la settimana di manifestazioni studentesche che culminerà nel corteo pro Palestina a Torino il 18 maggio, organizzato da Torino per Gaza per i 76 anni della Nakba, l’esodo forzato dei palestinesi dai territori occupati.

“Bernini, Piantedosi e la Crui uniti per il genocidio”. È l’accusa della rete degli Studenti uniti per la Palestina che si legge su un grande striscione calato in mattinata sull’ingresso della galleria Vittoria a Napoli. Secondo i manifestanti, da giorni accampati con le tende nella sede di Lettere della Federico II, la ministra dell’Università, il suo collega dell’Interno e la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, che oggi si riuniranno per parlare di quanto sta accadendo negli atenei, devono impegnarsi a rescindere subito gli accordi con le università israeliane. All’estero, dopo il Trinity College di Dublino, anche il Trinity College di Cambridge, ha annunciato che accoglierà le richieste degli studenti rivendendo i suoi rapporti di collaborazioni con istituzioni di Israele. In Olanda studenti pro Palestina hanno occupato stamane gli edifici universitari nelle città olandesi di Amsterdam, Groningen ed Eindhoven.