Una giornata di campagna elettorale in sordina. Lontana dal pubblico e pure dai dirigenti e parlamentari di Forza Italia. Evitando photo opportunity e telecamere. La tappa italiana del tour della presidente della Commissione Europea e Sptizenkandidat del Partito Popolare Europeo Ursula von der Leyen è stata piuttosto inusuale: per giorni si era parlato di eventi insieme ai vertici di Forza Italia (rilanciati anche dal partito), ma alla fine il vicepremier Antonio Tajani ha deciso di nasconderla ritenendola debole. Von der Leyen alle 18 non sarà all’evento con cui Tajani aprirà la campagna elettorale e i due hanno avuto solo un incontro a porte chiuse con i giovani di Forza Italia alla fondazione De Gasperi, in centro a Roma.

La presidente della Commissione Europea nelle ultime settimane, infatti, ha fatto diverse tappe elettorali nei Paesi europei: dalla Germania alla Croazia, dalla Polonia alla Lettonia. Tutti eventi pubblici e spesso veri comizi elettorali. Non nel caso di Forza Italia, che ha deciso di evitare bagni di folla e anche comizi congiunti insieme al vicepremier che proprio nel pomeriggio aprirà la campagna elettorale al salone delle Fontane all’Eur.

I due hanno pranzato con i ministri di Forza Italia, i capigruppo alla Camera, Senato e Europarlamento al circolo Esteri prima di incontrare un gruppo di giovani azzurri nella sede della fondazione De Gasperi alla presenza anche del suo presidente Angelino Alfano. Un colloquio, domanda e risposta, con i giovani di Forza Italia in cui von der Leyen ha parlato della guerra in corso (“Se Putin ferma le bombe i negoziati sono possibili”) difendendo l’Ucraina e la “lotta per la democrazia”. Von der Leyen inoltre sta incontrando i presidenti di Confagricoltura e Coldiretti.

Fonti vicine al vicepremier Tajani invece provano a smentire un possibile “mistero” sulla visita di von der Leyen in Italia: in primo luogo, spiegano fonti informate, ci sarebbe stato il timore di manifestazioni pro-Gaza (all’arrivo alla fondazione De Gasperi ce n’è stata una di una decina di contestatori) e inoltre “non era prevista la partecipazione all’evento di campagna elettorale di Tajani questa sera” in quanto von der Leyen “è sempre presidente della Commissione, e questo è un evento elettorale di uno dei 4 partiti italiani associati al Ppe”.

Certo è che von der Leyen non è stata accolta con grande soddisfazione dai dirigenti di Forza Italia. Ieri la vicepresidente del Senato Licia Ronzulli l’aveva definita un “cavallo azzoppato” perché la sua presidenza “aveva un’altra missione” e a lungo andare “si è rivelata debole, ha mostrato il fiato corto, con una commissione strattonata da spinte di estremismo ideologico che hanno portato a provvedimenti gravi per i nostri cittadini e le nostre aziende”. Oggi anche il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè si è detto d’accordo: “La riflessione di Licia ha una sua verità, si può pensare anche ad un candidato alternativo”.

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