Fuori dalla sede del primo consiglio regionale, durante il quale l’assenza di Toti non era giustificata dai consueti impegni istituzionali ma dalle condizioni di arresti domiciliari a cui è sottoposto da martedì scorso, alcuni attivisti di Genova che Osa si sono riuniti per consegnare ai gruppi consiliari le oltre 8.000 firme raccolte insieme alla lettera in cui chiedono di sfiduciare il (sospeso) presidente della Regione Giovanni Toti.

Dentro al consiglio, tutti i gruppi di opposizioni hanno chiesto le dimissioni di Toti, mentre dal centrodestra hanno dichiarato la loro fiducia nel leghista Alessandro Piana, finora vicepresidente e assessore all’Agricoltura, presidente ad interim della Regione. “Non è un garantismo di circostanza ma fiducia nell’importanza di andare avanti”, risponde Piana a chi gli chiede se questo tentativo di portare avanti la legislatura possa essere in qualche modo influenzato dal timore dei consiglieri perdere i propri posti in consiglio regionale. Presenti in aula anche i consiglieri regionali Stefano Anzalone e Domenico Cianci, eletti con la Lista Toti e accusati di corruzione elettorale con l’ombra dei clan mafiosi. Entrambi parlano di “gogna mediatica” e non mostrano la minima intenzione di fare un passo di lato, dichiarando la propria fiducia nel lavoro della magistratura.

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