Continua a piovere nel Rio Grande do Sul, lo stato brasiliano meridionale travolto dalla scorsa settimana da un’ondata di acqua che non accenna a fermarsi. I morti sono saliti a 147, i dispersi a 127. Almeno 619.000 le persone che sono state costrette ad abbandonare le proprie case, riportano i media locali, e il dato potrebbe crescere ulteriormente, visto che il livello del fiume Guaíba potrebbe gonfiarsi ancora e provocare nuove inondazioni nella capitale Porto Alegre. Gli allagamenti hanno colpito 21 milioni di persone in 447 città, in uno stato dove vive il 40% di discendenti di italiani, soprattutto veneti, friulani, lombardi e calabresi. “Non ci sono più strade per tornare a casa”, dice all’Ansa un abitante di Caxias do Sul, atterrato a San Paolo al rientro dopo un periodo di vacanza a Padova.

Altri due fiumi, il Taquari e il Caí, hanno rotto gli argini e stanno allagando altre zone all’interno dello Stato. Questi confluiscono proprio nel Guaíba e di conseguenza si teme un rimbalzo del livello delle acque che potrebbe superare i 5 metri e mezzo già registrati nei giorni scorsi. Nella giornata di ieri, 13 maggio, il corso d’acqua aveva raggiunto i 4.75 metri e nove punti dei dieci monitorati dalla Protezione civile sono stati segnalati al di sopra del livello di straripamento.

Di fronte all’emergenza il presidente del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva ha posticipato il viaggio precedentemente programmato in Cile ed è rimasto nel paese per seguire l’evoluzione della situazione. Lula ha convocato una riunione con tutti i ministri: al centro la ricostruzione del Rio Grande do Sul e l’approvazione di misure di sostegno per il territorio. Una di queste è stata anticipata dal quotidiano O Globo e riguarderebbe la sospensione triennale del pagamento del rimborso del debito accumulato dallo stato. Il governatore Eduardo Leite invece ha annunciato che i cittadini colpiti dagli allagamenti riceveranno immediatamente un bonifico bancario di 2.000 real (360 euro).

Le inondazioni stanno devastando il paese e nelle ultime ore è crollato un altro ponte, quello tra i comuni di Caxias do Sul e Nova Petropolis. Il totale di infrastrutture fuori uso ammonta a 170. Gli sfollati sono oltre 619mila e molte altre persone si trovano in condizioni critiche a causa della mancanza di acqua potabile, luce e provviste alimentari. Oltre che dal Brasile stanno arrivando aiuti dall’estero, dagli Usa all’Argentina che ha inviato i suoi Caschi bianchi.

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