Un aumento graduale del salario minimo fino a 15 euro l’ora. È lo scenario tracciato dal cancelliere tedesco, Olaf Scholz. Mentre in Italia il governo Meloni ha affossato qualsiasi dibattito su una norma che fissi una retribuzione minima garantita per legge, in Germania l’esecutivo valuta di rafforzare questo strumento. Già nel 2022, dopo aver vinto le elezioni, Scholz e il suo governo aumentarono il salario minino a 12 euro. “Abbiamo così creato il più grande miglioramento salariale degli ultimi anni per i dipendenti del settore a basso salario”, rivendica ora il cancelliere, sottolineando che tutti gli avvertimenti sulla possibile perdita di posti di lavoro si sono rivelati “infondati“. È una delle teorie propugnate anche in Italia da chi è contrario al salario minimo.
L’esempio della Germania – ma anche della Spagna – sta smentendo queste previsioni. E per Scholz, come spiega in una lunga intervista al settimanale Stern, la rotta è tracciata: “Sono chiaramente a favore dell’aumento del salario minimo prima a 14 euro, poi a 15 euro nella fase successiva”. Allo stesso tempo, il cancelliere tedesco critica la Commissione sul salario minimo, ovvero l’ente che si occupa di fissare il livello di retribuzione minima garantita anno dopo anno, in cui sono rappresentate le parti sociali. Scholz sottolinea che “i datori di lavoro hanno insistito solo per un mini–adeguamento“, rompendo la tradizione delle decisioni consensuali. Attualmente il salario minimo tedesco è fissato a 12,41 euro e l’anno prossimo salirà a 12,82 euro. C’è stata una spaccatura nella commissione prima dell’ultima decisione: i rappresentanti sindacali hanno chiesto un aumento in uno scatto a 12,82, i datori di lavoro hanno insistito per un aumento in due scatti. Alla fine, il voto del presidente della commissione è stato decisivo.
In Germania infatti il salario minimo viene fissato dalla Commissione ad hoc e la soglia stabilita rappresenta di fatto il punto di partenza per la contrattazione collettiva nei diversi settori. I sindacati possono quini ottenere anche condizioni migliori per i lavoratori di alcune categorie. Nel 2022, tuttavia, il governo ha aumentato il salario minimo per legge a dodici euro, stabilendo un aumento maggiore rispetto ai balzelli annuali. Ora Scholz potrebbe prevedere una nuova legge, ma è difficile che ciò accada già nel prossimo autunno. Nella stessa intervista a Stern, infatti, il cancelliere ricorda anche le enormi difficoltà economiche che sta attraversando la Germania: “Ognuno di noi sente le conseguenze finanziarie della guerra in Ucraina, i costi per i profughi, le forniture di armi e gli aiuti allo sviluppo. Chi dice che questo è appena percettibile nel bilancio si sbaglia”.
Quale sia la ricetta di Scholz è ancora poco chiaro: “Non ci è permesso… peccare contro la coesione sociale o non riuscire a stimolare la crescita”, dichiara. Ma sottolinea pure che al momento sono da escludere altre eccezioni allo Schuldenbremse, la regola sul pareggio di bilancio inserita anche in Costituzione: “Non dovremmo semplificarci troppo la vita. Ora è il momento di sudare”. Un ritorno del rigore tedesco, insomma. Infatti Scholz si schiera con il ministro delle Finanze, il leader liberale Christian Lindner, che ha chiesto ai ministri federali di stringere la cinghie e ha formulato delle linee guida per contenere le spese a bilancio: “Il ministro delle Finanze ha dato dei limiti ai dipartimenti e questo è stato concordato con me. Ora inizia il consueto laborioso processo per armonizzare desideri e realtà“, spiega Scholz. Che poi aggiunge: “Spero che tutti siano consapevoli delle proprie responsabilità“.