In occasione dell’ultimo giorno del Salone del Libro di Torino, è intervenuta Giovanna Mezzogiorno per presentare il suo nuovo libro “Ti racconto il mio cinema“. L’attrice ha raccontato di aver tremato, alla richiesta della casa editrice Mondadori, di condividere le sue esperienze di vita privata, oltre che a quelle lavorative. Infatti Giovanna è stata vittima di bullismo e body shaming.
“Non mi ha mai pervasa un fuoco sacro. I miei genitori erano molto severi e, nonostante fossi una bimba fotogenica dagli occhioni azzurri e spesso mi volessero per delle pubblicità, loro sempre rispondevano di no, che avrei scelto quando fossi diventata maggiorenne”, ha risposto Giovanna alla domanda che chiedeva se la scelta del cinema fosse stata una decisione autonoma o no. L’attrice ha poi raccontato che la sua carriera iniziò con uno stage della durata di un anno alla corte di Peter Brook, il quale dopo le chiese di essere la sua Ofelia. Ovviamente Giovanna rispose di sì.
Successivamente, ha parlato delle sue esperienze extra lavorative. Di quei momenti in cui lavorare risultava complicato, a causa dei problemi legati al bullismo e al body shaming: “Ricordo che scrissi una sceneggiatura sotto il casco del parrucchiere, di getto, in 20 minuti. Sono riuscita a farlo dopo aver superato lo sconforto ed è importante come passaggio, perché altrimenti restano il rancore, il senso di vendetta. A me non interessano”. Ha poi continuato: “All’inizio ero sgomenta. Ma cosa sta succedendo? Mi domandavo. Non pensavo fosse possibile. Tutti mi conoscevano da quando ero nata. Tutti sapevano cosa ero capace di dare sul lavoro. Poi ho preso coscienza. Ok, il mondo va così. Le cose non vanno necessariamente come vogliamo noi”.
Giovanna dedica il nuovo libro ai suoi due figli gemelli, ma il messaggio che lascia è un augurio profondo per tutti: “Siate creativi. Siate aperti, generosi, empatici, gentili”.