La Procura di Roma indaga per lesioni personali colpose in relazione alla vicenda dell’ex dipendente della Rai, Mariusz Marian Sodkiewicz, morto ieri a causa di una forma tumorale dovuta all’esposizione all’amianto. In base a quanto si apprende i pm della Capitale hanno disposto la sospensione delle esequie per potere effettuare l’autopsia sul corpo del 62enne. A marzo l’uomo aveva presentato una denuncia a piazzale Clodio, chiedendo “di individuare e giudicare i dirigenti responsabili per la mancata protezione dei dipendenti esposti all’amianto” nella sede romana di Viale Mazzini dell’azienda pubblica. A renderlo noto l’Osservatorio Nazionale Amianto da “tempo da tempo impegnato a fare chiarezza sulla presenza del ‘killer silente’ negli edifici della televisione di Stato”. Sodkiewicz è morto a 62 anni.
Sodkiewicz era nato a Lubsko, in Polonia, aveva trascorso gran parte della sua vita lavorativa in Rai. A partire dal 2002 per ventidue anni, aveva svolto svariate mansioni in diverse sedi aziendali. “Nel luglio del 2023, l’uomo aveva iniziato a manifestare i sintomi caratteristici del mesotelioma pleurico: difficoltà respiratoria, tosse persistente e dolore toracico. Successivi accertamenti clinici avevano confermato la presenza della malattia, attribuendola alla sua esposizione all’amianto”, spiega in una nota l’Osservatorio. “La morte di Sodkiewicz , che solleva anche interrogativi sulla sicurezza sul lavoro e la responsabilità delle istituzioni, è una delle tante e dolorose testimonianze delle conseguenze devastanti dell’esposizione all’amianto sul luogo di lavoro”, commenta l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio.