Selvaggia Lucarelli ospite a FQLife per presentare il nuovo libro “Il vaso di Pandoro” (Ed. Paper First) ha tracciato un bilancio della figura imprenditoriale di Chiara Ferragni e del “suo braccio destro e sinistro” Fabio Maria Damato.
“Credo il problema sia stata la poca autenticità nella comunicazione e rappresentazione del sé. – ha affermato Selvaggia – Chiara si è venduta come abilissima imprenditrice digitale, ma se avesse detto ‘in fondo continuo a fotografare la mia vita, vado alle sfilate, viaggio e della parte operativa dell’impresa e dell’azienda si occupano le persone che ho delegato’. Non saremmo nemmeno qui a parlarne. Lei si è sempre venduta come abilissima imprenditrice digitale, l’abbiamo vista sul Corriere Economia assieme a Draghi e Armani, su Forbes e altre riviste di settore economico. Ci siamo convinti del fatto che fosse una grande stratega a livello imprenditoriale.”
E ancora: “Ma lei non è che facesse report, strategia, parlava coi fornitori. Non faceva quasi nulla perché aveva delegato questa parte della attività a Fabio Maria Damato. Certo le responsabilità lei le ha perché rimane pur sempre amministratore delegato delle sue aziende e aveva il controllo, ma le decisioni le prendeva sempre lui. Damato le girava i contratti, lei ogni tanto andava in ufficio e si chiudeva in studio con Fabio. Aveva un suo staff che la seguiva ma quello era uno staff più esterno, Per la parte operativa in ufficio la si vedeva molto poco”.