Una rete di narcotrafficanti, individuata in un’inchiesta coordinata dalla Dda di Torino, per trasportare la droga aveva progettato e collaudato anche un mini sommergibile, pilotabile da remoto. In attesa di utilizzare il nuovo mezzo, per oltre un anno i narcotrafficanti hanno consegnato le sostanze stupefacenti, in arrivo dall’Ecuador, utilizzando auto dotate di doppi fondi artigianali, in viaggio dall’Olanda, dalla Spagna e dalla Francia. In tutto sono stati sequestrati oltre 204 chili di droga, tra cocaina, hashish e marijuana. Le indagini sono state condotte dai carabinieri del nucleo operativo del comando provinciale di Torino in collaborazione con il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, l’Ufficio dell’Esperto per la sicurezza a Tirana e l’Ufficio Centrale Nazionale Interpol della Polizia albanese. Gli arresti, disposti dal gip di Torino su ordine della Dda, sono stati effettuati in Italia provincie di Torino e Frosinone, e in Albania. Nell’attività d’indagine, denominata convenzionalmente Car Wash in quanto originata da accertamenti su gestori di autolavaggi che curavano alcune piantagioni di marijuana, gli investigatori hanno ricostruito i tasselli di un’associazione con base logistica nella provincia di Torino, sospettata di aver approvvigionato le maggiori piazze di spaccio italiane. A guidarla sarebbero stati due fratelli di origine albanese.
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