Alcuni utenti dei social più popolari con il movimento chiamato “Blockout” stanno prendendo di mira le celebrità – utilizzando un hashtag come #blockout, #blockout2024 o #celebrityblockout – che tacciono di fronte alla crisi umanitaria, che si sta consumando ormai da mesi a Gaza e hanno adottato, appunto, un “blocco” per fare pressione sulle star affinché prendano posizione.
Gli utenti bloccano, di fatto, le visualizzazioni di tutti i contenuti degli account delle celebrità, che non si sono schierate, su X, TikTok e Instagram. Alcuni hanno pubblicato post con i nomi delle celebrità che hanno bloccato, altri hanno condiviso post che criticano chi partecipa a eventi glamour come il Met Gala e li mettono in contrasto con la situazione a Gaza. Il blocco si riversa inevitabilmente anche sul traffico e gli insight delle celebrities e degli influencer. Di conseguenza una flessione importante delle visualizzazioni si traduce, spesso, in minore introiti da parte degli sponsor.
I partecipanti al Blockout dicono che si tratta di una protesta necessaria perché i vip non si sono pronunciate o non hanno detto abbastanza contro le azioni di Israele a Gaza durante la guerra con Hamas.
Nel nostro Paese chi ha preso una posizione netta e decisa sul tema è stato Ghali, che già al Festival di Sanremo è stato portavoce del messaggio di pace contro il genocidio e la guerra a Gaza. “Il Met Gala senza parole sulla Palestina – ha scritto sui social l’artista – è solo una grande distrazione in questo momento. Nessuno ha prestato nemmeno un secondo di attenzione per mostrare sostegno a ciò che sta accadendo in quella terra. F**** ai vostri vestiti, era stravagante comunque vedere solo zombi silenziosi che si davano da fare per una briciola di fama a un tavolo più alto. Smettetela di usarci solo quando vi serve. Tutti gli occhi puntati su Rafah”.