Gli arresti per voti di scambio, le sospette infiltrazioni mafiose e gli accesi scontri politici e terremoti nell’amministrazione comunale di Bari sembrerebbero non aver intaccato il consenso del centrosinistra a Bari. O almeno così sembra a leggere i risultati di un recente sondaggio. A poco meno di un mese dalle elezioni comunali nel capoluogo pugliese, con il sindaco dem Antonio Decaro pronto a correre per le Europee, il centrosinistra spaccato è avanti. Mentre il centrodestra unito deve rincorrere. È quanto emerge dal sondaggio fatto da Yoodata il 13 maggio scorso e pubblicato sulla pagina Instagram Intenzioni di voto.
Alla domanda “per quale candidato a sindaco di Bari voterà?”, il 34%-38% ha risposto Michele Laforgia, il candidato del Movimento 5 stelle, Sinistra Italiana, Psi, +Europa, Italia Viva e liste civiche di sinistra. Distante di appena un punto percentuale (33%-37%) Vito Leccese, il candidato del Partito democratico, Verdi e liste civiche e di sinistra. Dietro a loro, invece, Fabio Romito (26%-30%) supportato dal centrodestra compatto: Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Noi Moderati, Udc e liste civiche di destra. Mentre il candidato di liste civiche Sabino Mangano con una soglia tra lo 0% e il 2%. È indeciso o non sa dare indicazioni di voto, invece, il 17%.
Fortino del centrosinistra, prima con Michele Emiliano e poi con Antonio Decaro, Bari è entrata al centro delle polemiche lo scorso febbraio quando, a seguito di un’inchiesta della procura, sono venuti alla luce gli intrecci tra mafia, politica e imprenditoria cittadina. Poi il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il 19 marzo scorso, ha deciso di avviare l’iter per verificare l’ipotesi di scioglimento del capoluogo pugliese. Una mossa che Decaro ha definito “un atto di guerra” e “sabotaggio della vita democratica”.