La dottoressa Mariuccia Bucci, Past President ISPLAD e Dermatologo Plastico spiega che ciò che può causare problemi non è tanto la vaselina in sé, ma l’utilizzo che se ne fa. Ecco perché
È nelle nostre case da anni, costa relativamente poco e non ha nulla di glamour o di lussuoso. Eppure, la vaselina oggi è virale su TikTok ed è diventata l’ossessione beauty del momento. Merito (o colpa) dello slugging, una tecnica molto popolare sui social che prevede di “sigillare” i benefici delle creme che mettiamo sul viso con uno strato di vaselina. I dermatologi, però, sono cauti: virale non significa necessariamente efficace, né benefico. Anzi: in alcuni casi lo slugging può portare alla pelle più danni che benefici.
Cos’è la vaselina e perché è diventata virale –La vaselina è una miscela di idrocarburi incolore e inodore, dalla consistenza densa e vischiosa. È sempre stata utilizzata nella cosmetica perché facile da reperire e molto economica. Precisamente, è nata nella seconda metà dell’Ottocento dalla purificazione dei residui della lavorazione del petrolio ed è stata proposta al pubblico come un rimedio per cicatrici, ustioni o per la pelle squamata. Negli Stati Uniti fu subito un successo: il colosso Unilever sostiene che nel 1875 gli americani acquistavano vaselina al ritmo di un barattolo al minuto. Anche in Italia era facile trovare gli inconfondibili barattoli col tappo blu a casa di nonne o zie. TikTok, furbescamente, l’ha recentemente riscoperta e riproposta come “ingrediente miracoloso” per una pelle morbidissima. Scorrendo i social non è raro vedere content creator che ne consigliano l’uso come impacco per labbra screpolate, per le mani o per i capelli.
Niente di nuovo, dunque, spiega a FQMagazine la dottoressa Mariuccia Bucci, Past President ISPLAD e Dermatologo Plastico. “La vaselina esiste in diverse forme e quella liquida, la paraffina, è usata da tempo tra gli ingredienti delle creme per il viso e per il corpo”. La dottoressa sfata anche un falso mito: “Non è cancerogena, anche se per molto tempo si è pensato potesse esserlo”. Ciò che può causare problemi non è tanto la vaselina in sé, ma l’utilizzo che se ne fa, ed è importante comprendere l’effetto che questa sostanza ha sulla pelle. “La sua funzione è quella di formare una sorta di film, uno strato occlusivo: è una barriera fisica che fa da ‘sigillante’ impedendo ai tessuti di perdere acqua”.
Sfruttando questa proprietà è nato lo slugging, il cui nome ricorda la scia densa e biancastra lasciata dalle lumache (slug, appunto) quando si muovono. Molto popolare nella cosmetica coreana, l’obiettivo di questa tecnica è quello di permettere alle sostanze nutritive di penetrare in profondità nella pelle e di preservare l’idratazione. Come? Dopo aver utilizzato i sieri e le creme abituali, si applica uno spesso strato di vaselina a “sigillare” il tutto. La vaselina è utile per le pelli secche, conferma la dottoressa, ma va usata con parsimonia: “Può essere accettabile in alcuni casi specifici, ad esempio se la pelle è molto disidratata, ma non come routine quotidiana, al contrario di ciò che talvolta viene suggerito”.
A cosa stare attenti e chi non dovrebbe usare la vaselina – Essendo un prodotto untuoso, la vaselina non è consigliata a chi ha la pelle grassa o a tendenza acneica perché può causare eccesso di sebo, punti neri e infiammazioni. Quindi, prosegue la dottoressa, peggiorare l’effetto lucido. Bisogna valutare attentamente se e quando ricorrere a questo tipo di trattamento consultando un dermatologo. “La sovrapposizione di molti prodotti in superficie può portare a un’occlusione inutile della pelle e causare dermatiti irritative o da contatto – spiega la dottoressa Bucci – Può anche peggiorare alcune condizioni di cui si soffre già, come l’acne”. Per questo lo slugging è sconsigliato per la pelle degli adolescenti, la categoria più esposta ai consigli beauty sui social. “Inoltre, se si utilizza la vaselina insieme a cosmetici che contengono retinoidi o esfolianti come acido glicolico o salicilico, il rischio di sensibilizzazione della cute è alto”, conclude la dottoressa.
La mania collettiva per la vaselina conferma uno dei meccanismi più problematici dei social (TikTok in particolare): prendere qualcosa che esiste già da generazioni e pubblicizzarlo come rimedio miracoloso. Il fatto che costi molto poco, poi, ha spinto ancora di più la vaselina tra gli adolescenti, che la comprano senza porsi troppe domande. Ma nessun prodotto è in sé buono o cattivo: il punto è conoscere gli ingredienti e usarli nel modo corretto, valutando caso per caso in base alle esigenze specifiche della pelle. Competenze che non si possono misurare in follower, né in viralità.