È passata da essere premiata con l’Ambrogino d’oro nel 2022, massima onorificenza del Comune di Milano, a rischiare di dover lasciare le strutture comunali dove opera per l’inclusione sociale attraverso il lavoro e per migliorare la qualità di vita di decine di persone autistiche o con disabilità intellettive-relazionali. È quello che sta per accadere all’associazione L’Ortica che dal 2016 è presente presso la Casa Solidale nel Parco di Villa Finzi del capoluogo lombardo. Spazi che, finora, erano stati regolarmente occupati a seguito di bandi pubblici comunali particolarmente attenti alle possibilità economiche dell’organizzazione di volontariato composta in massima parte da genitori di persone autistiche.

Ma adesso le cose sono cambiate e le richieste economiche da parte di Palazzo Marino sono aumentate in maniera rilevante, cosa che ha portato l’organizzazione a dover rinunciare a partecipare al nuovo bando in assegnazione in questi giorni. “Siamo estremamente preoccupati per quello che ci prospetta nei prossimi giorni e molto delusi dall’amministrazione comunale del sindaco Beppe Sala per la mancanza di considerazione del lavoro svolto in tutti questi anni e per il conseguente abbandono delle famiglie coinvolte da tutti i nostri progetti. Da chi saranno seguite? E a quali costi?”, denuncia al ilfattoquotidiano.it Fabrizia Rondelli, la presidentessa dell’Ortica.

L’associazione non ha ancora ricevuto l’avviso di sfratto, dal momento che ancora devono essere assegnati gli spazi ai nuovi enti disposti a pagare l’affitto a cifre maggiorate. “Il problema non sono gli spazi ma i costi non accessibili perché siamo un organizzazione di volontariato e non possiamo pagare cifre così elevate senza poi dover scaricare i costi aumentati sull’utenza, cosa che non abbiamo intenzione di fare”, sottolinea Rondelli. “Inoltre – aggiunge – nel nuovo bando c’è una clausola precisa che dà la possibilità al Comune di Milano di riprendere gli spazi quando vuole. Sono state incluse anche le spese straordinarie a carico delle associazioni e con una durata di soli 5 anni per la concessione delle strutture. Mi sento molto delusa ma soprattutto preoccupata per il futuro di decine di adulti autistici abbandonati dalle istituzioni che dovrebbero invece aiutarli”, dichiara amaramente Rondelli.

Contro la chiusura della propria sede l’associazione di promozione sociale, che nasce nel 2010 grazie alla determinazione di alcune famiglie ed educatori nel voler rispondere alle esigenze e ai crescenti bisogni delle persone autistiche, ha lanciato una petizione pubblicata sulla piattaforma Io Scelgo. Chiedono al Comune di Milano l’attenzione che meritano, dato che nel corso degli anni hanno accolto e aiutato con servizi a costi accessibili oltre 1.000 famiglie, molte in situazioni di povertà e/o straniere. “Oggi ci sono 50 famiglie più disperate di noi. Tempo un mese e ce ne dovremo andare. Intanto piove dentro e nessuno interviene. Facciamo le attività in condizioni penose con macchie di acqua per terra e sui muri, più precari dei precari con famiglie a cui abbiamo offerto i nostri servizi gratuitamente quando non potevano pagarceli”, è scritto nella petizione.

Poi l’appello diretto al primo cittadino di Milano: “Chiediamo al sindaco Sala di fronte a questa assurda e pazzesca farsa a cui stiamo assistendo, di cui 50 famiglie faranno le spese, di aiutarci a trovare un nuovo spazio in cui svolgere le nostre attività. Confidiamo nell’uomo che nel 2022 ci ha applaudito insieme a tutta la giunta per il lavoro svolto nella città di Milano a favore delle persone con disabilità riconoscendoci l’Ambrogino d’oro”.

Su quel palco a ricevere applausi, il massimo riconoscimento civico e la stretta di mano, tra i presenti, c’erano anche Antonella Novi e suo figlio autistico Luca, ora 22enne. “L’Ortica in questi anni è stata il nostro punto di riferimento assoluto, ci hanno supportato su diversi fronti con attenzione, sensibilità e grande competenza, dalla conoscenza delle nuovi leggi specifiche sull’autismo a tutta quella burocrazia necessaria per vedere riconosciuti i diritti dei nostri figli con disabilità. Senza di loro non sappiamo come faremo, la chiusura sarebbe un problema gravissimo per tutti noi”, dice Novi al fatto.it. “Grazie alle attività e al percorso importantissimo iniziato con L’Ortica, Luca è riuscito a migliorare nella sua delicata autonomia e a relazionarsi meglio con gli altri. Ho visto degli ottimi risultati su mio figlio, adesso non possono mandare via L’Ortica che riesce a coniugare progetti e servizi di qualità a costi agevolati andando incontro alle possibilità delle famiglie meno abbienti. Mi sento presa in giro dal Comune di Milano, che prima ci premia e poi ci abbandona visto che sul territorio non ci sono altre strutture idonee simili per adulti autistici”, conclude Antonella.

FIRMA LA PETIZIONE SU IOSCELGO: Il comune di Milano garantisca uno spazio per l’Associazione L’Ortica: salviamo il volontariato per le persone autistiche

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
L’associazione L’Ortica faceva parte dell’ATI (associazione temporanea di impresa) che nell’autunno dello scorso anno è risultata vincitrice di un regolare bando pubblico per l’assegnazione degli spazi di Casa Solidale. La cordata vincitrice ha poi rinunciato all’assegnazione. Non c’è stato, quindi, alcuno sfratto da parte del Comune. Seguendo le norme, l’Amministrazione comunale ha avviato un’altra procedura pubblica che prevede, nel caso l’assegnatario sia un ente del Terzo settore, un canone annuo abbattuto e pari a circa 5mila euro. La procedura ha avuto esito positivo e il raggruppamento di enti aggiudicatari ha già espresso la disponibilità a incontrare le famiglie attualmente seguite dal servizio per rassicurarle sulla prosecuzione a titolo gratuito dell’assistenza che fino ad oggi è stata loro offerta. In merito alla presunta clausola che darebbe la possibilità al Comune di Milano di “riprendere gli spazi quando vuole”, si precisa che, la delibera che avvia il procedimento fa riferimento alla revoca dell’assegnazione solo in caso di mancata attuazione delle iniziative previste dal progetto o di utilizzo improprio degli immobili concessi oltre che in caso di sopravvenuti motivi di interesse pubblico.
Infine, si chiarisce che, all’esito degli ultimi sopralluoghi a Casa Solidale, non è prevista al momento alcuna spesa straordinaria.
Ufficio Stampa del Comune di Milano

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