Mentre Milano, Monza e Brianza sono sotto una pioggia incessante e alcune località dell’hinterland sono completamente allagate non manca la polemica tra istituzioni per i pesanti disagi. “Al Comune di Milano e in particolare all’assessore competente diciamo di avere più attenzione verso la manutenzione ordinaria, in particolare a quella della rete idraulica e delle acque di pioggia che stanno allagando sottopassi, strade e diverse zone della città” dice l’assessore lombardo al Territorio Gianluca Comazzi rispondendo all’assessore alla Sicurezza di Milano Marco Granelli che ha chiesto alla Regione di fare in fretta a realizzare le casse di espansione che dovrebbero prevenire nuove esondazioni e allagamenti in città.

“Grazie all’attivazione delle vasche di laminazione, già realizzate da Regione Lombardia, che limitano le piene del Lambro – ha rivendicato -, stiamo fronteggiando una situazione davvero difficile e contenendo impatti ancor più pesanti su tutti i comuni a valle, in particolare Milano, Monza e Cinisello Balsamo. La preoccupazione, però, non è finita e l’attenzione resta altissima”. Sono state decine gli interventi dei vigili del fuoco che da ieri sono impegnati in chiamate di soccorso e nell’opera di salvataggio di diverse persone.

Comazzi ha spiegato che è stata chiusa la diga del lago di Pusiano, a mezzogiorno è stata aperta la cassa di laminazione di Costa Masnaga per evitare l’aumento della portata del torrente Bevera, che si immette nel Lambro, ed è stata aperta anche quella di Inverigo, che si è rapidamente riempita. Sono inoltre state attivate le aree golenali al parco di Monza. In una scheda Regione Lombardia ha elencato tutti gli interventi realizzati e in programma per le aree di laminazione del Lambro consentiranno di ‘assorbire’ circa 13 milioni di metri cubi di acqua. Si va dalle opere del Cavo Diotti, cioè il sistema di regolazione artificiale del lago di Pusiano, costato due milioni di euro, sono state collaudate alla vasca di Inverigo sul fiume Lambro, costata 5,2 milioni di euro e terminata nel 2019, alla trasformazione della miniera di Brenno come area di laminazione del torrente Bevera, ai due lotti per la sistemazione idraulica di Bevera e Gandaloglio nella zona di Molteno, il primo che dovrebbe essere concluso entro settembre e il secondo entro il settembre del 2025.

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