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“Nel gruppo degli aggressori ho visto Fedez, era lui. Mi hanno detto di ‘farmi gli affari miei e di non chiamare nessuno'”: la testimonianza dell’addetto alla sicurezza

Uno dei vigilantes del palazzo di fronte al quale si è svolta l'aggressione - scrive Repubblica - ha testimoniato

di F. Q.
“Nel gruppo degli aggressori ho visto Fedez, era lui. Mi hanno detto di ‘farmi gli affari miei e di non chiamare nessuno'”: la testimonianza dell’addetto alla sicurezza

Cosa è successo la notte tra il 21 e il 22 aprile in Via Traiano a Milano? Lo scrive Repubblica riportando le parole di un addetto alla vigilanza di un condominio. Non un palazzo qualsiasi: quello dove vive Cristiano Iovino, personal trainer vittima di un pestaggio. Sono le 3,24 quando il vigilantes sente qualcosa, cioè “una discussione tra persone davanti all’ingresso del palazzo, degenerata in urla”. L’uomo racconta di avere visto “7-8 persone” avvicinarsi “a un soggetto che vive qui e lo hanno colpito a calci e pugni”. Poi, una testimonianza cruciale: “Nel gruppo degli aggressori ho visto Fedez, era lui, senza ombra di dubbio”. E infatti secondo l’ipotesi della Procura, Fedez sarebbe il “concorrente morale” della spedizione punitiva. Ovvero il mandante. Con lui ci sarebbero stati ultras del Milan.

Cristiano Iovino, la vittima, com’è noto viene trovato dai carabinieri in casa, intendo a medicarsi le ferite. Non denuncia e nega di aver visto Fedez. Cosa può accadere? Se Iovino non presentasse querela entro fino luglio resterebbe aperta solo l’accusa per rissa e cadrebbero quelle per lesioni e percosse in concorso. Col rapper c’era anche Christian Rosiello che sarebbe il suo bodyguard e che è anche un ultrà del Milan. La curva Sud del Milan ha negato ogni “legame” con Fedez e a proposito di Rosiello ha accusato la stampa di aver “infangato e diffamato un padre di famiglia che da anni opera nel settore in maniera professionale e che ha lavorato con diversi vip e personaggi dello spettacolo (…). Persona assolutamente incensurata”, con riferimento proprio a Rosiello.

Il caso Iovino fa parte di un quadro più ampio o si tratta di aver “punito” il personal trainer su mandato di Fedez? Quello che è sicuro è che la testimonianza dell’addetto alla vigilanza è cruciale. Ed è arrivata nonostante alla fine del pestaggio il gruppo gli si sia avvicinato per intimargli di farsi “i caz** propri” e di “non chiamare nessuno”, chiedendo di consegnare “il cellulare e il tesserino”. Restano molte domande. Cosa è successo realmente al TheClub, il locale milanese dove tutto ha avuto inizio? Secondo diverse ipotesi non sarebbe stato un complimento di troppo a Ludovica Di Gresy, probabile nuova fiamma del rapper, a scaldare gli animi all’interno della discoteca. E cosa contengono le chat tra Fedez e Iovino? I due si sarebbero scambiati dei messaggi una volta usciti dal TheClub. Fedez avrebbe chiesto a Iovino di vedersi per un chiarimento. Chiarimento che poi è diventato un’altra cosa. Un pestaggio.

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