Sviluppo spagnolo, tecnologia tedesca, produzione cinese, mercato globale. La Cupra Tavascan, il secondo modello elettrico del marchio catalano del gruppo Volkswagen dopo la Born (che tra non molto sarà disponibile come VZ con prestazioni potenziate, tipo i 200 orari di velocità massima) e il primo Suv coupé, sta per arrivare: gli ordini verranno aperti a giugno con l’ufficializzazione del listino.

Il primo prezzo italiano – che non sarà necessariamente quello d’ingresso – parte da 52.600 euro, quelli per la declinazione Endurance con diversi equipaggiamenti aggiuntivi e a trazione posteriore con 286 Cv di potenza, 545 Nm di coppia e un’autonomia dichiarata fino a 568 chilometri. Pacchetti esclusi, che sono quattro (Immersive, Adrenaline, Extreme e Winter), l’altra versione è quella ad alte prestazioni, la VZ a due motori e quattro ruote motrici sempre con 545 Nm, ma con 340 Cv (l’unità anteriore ne vale 109).

La Tavascan pesa non meno di 2.200 chilogrammi, ma è equipaggiata con il DCC Sport (controllo adattivo del telaio) e con lo sterzo progressivo che la rendono piacevole da guidare e confortevole da vivere. Esteticamente esprime una sportività che trasmette anche internamente con soluzioni suggestive come l’elemento centrale, la spina dorsale per il costruttore, ossia una sorta di “àncora aerea” inserita sotto lo schermo da 15”, e le diffuse inserzioni ramate che contraddistinguono il marchio.

La medesima sportività non è altrettanto evidente al volante, anche se la Tavascan è tutt’altro che “ferma”. La VZ schizza da 0 a 100 all’ora in 5,5” (spingere sull’acceleratore assicura un certo piacere), mentre la Endurance è un po’ meno reattiva (6,8”) ma in cambio offre fino a una sessantina di chilometri di percorrenza in più. Entrambe le versioni viaggiano fino ai 180 all’ora, anche molto silenziosamente fino a determinate andature, e montano la medesima batteria da 77 kWh di capacità netta. Composta e precisa nello sterzo, la Tavascan dovrà venire commercializzata in 70.000 unità l’anno, ossia l’obiettivo anticipato dal costruttore quando il mercato elettrico andava a gonfie vele e ribadito adesso l’aria che tira è ben ben diversa.

Nemmeno questo Suv coupé passerà alla storia per la sua visibilità posteriore (il lunotto è decisamente sacrificato, ma in cambio il bagagliaio ha una capienza che parte da 540 litri), anche se le manovre possono venire effettuate con l’ausilio dei sistemi di assistenza. Quelli inediti per Cupra sono il Remote Park Assist, il Connected Travel Assist e l’Automated lane change. Il conducente dispone delle palette per amministrare il recupero dell’energia (3 livelli) e può anche fare ricorso alla funzione (quasi) “One Pedal”, che deve però trovare mimetizzata nella non troppo comoda manopola dietro al volante adottata dal gruppo e contraddistinta dal tasto “B”.

Circa i tempi di ricarica, il costruttore promette fino a 100 chilometri in 7 minuti alla presa e una ricarica tra il 10 e l’80% in poco meno di mezz’ora. I consumi dichiarati oscillano fra i 15.2 e i 16 kWh/100 km per la Endurance e fra 16.5 e 16.8 per la VZ (poco sopra i 17 nella prova attorno a Barcellona). Una delle chicche del modello sono i cerchi in lega forgiati da 21” dell’Extreme Pack: abbinati agli pneumatici ad alte prestazioni da 255 mm contribuiscono al contenimento del peso della vettura per complessivi 12 kg. L’offerta prevede anche soluzioni da 19 e 20” (in entrambi i casi le misure delle gomme variano tra anteriore, 235, e posteriore, 255), ma non è detto che arrivino tutte in Italia.

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