Salta il confronto tv tra la premier Giorgia Meloni e la segretaria del Pd Elly Schlein. La Rai fa sapere che non c’è il via libera della maggioranza dei partiti, richiesta dall’Autorità garante delle comunicazioni (Agcom). “Soltanto quattro delle otto liste rappresentate in Parlamento hanno accettato l’invito di Rai a un confronto a due tra leader sulla base della forza rappresentativa. Per questo motivo, in assenza della maggioranza richiesta dall’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, Rai ritiene di non poter programmare alcun confronto nei termini precedentemente proposti”, ha fatto sapere viale Mazzini aggiungendo che “il servizio pubblico continuerà a garantire, come ha sempre fatto, il rispetto della par condicio nei notiziari e nei programmi di approfondimento con l’equilibrio e la correttezza riconosciuti dalla stessa Autorità”.

La nota dell’Agcom – Il faccia a faccia tv tra le due leader in vista delle Europee era stato programmato per il prossimo 23 maggio a Porta a porta, su Rai 1. E l’Agcom si era espressa mercoledì ritenendolo legittimo ai sensi della par condicio solo “ove il relativo format sia accettato da una larga maggioranza delle liste in competizione elettorale e comunque dalla maggioranza delle liste con rappresentanza in Parlamento”. Il pronunciamento dell’Authority era arrivato in seguito al quesito sul tema posto dalla senatrice M5s Barbara Floridia, presidente della Commissione Vigilanza, che aveva chiesto garanzie sul rispetto della parità di trattamento elettorale “evitando indebiti vantaggi per alcune forze politiche rispetto ad altre”.

Conte: “Meloni non scappi” – Lo stop confermato dalla Rai provoca il commento di Giuseppe Conte: “Spiace che ci sia stato bisogno di una pronuncia dell’Agcom a tutela della libera e completa informazione dei cittadini, quando sarebbe bastato un pò di buon senso e di rispetto verso gli elettori, che non meritano queste furbate. Cara Giorgia che farai adesso? Ti tirerai indietro rispetto a un confronto con il sottoscritto e gli altri leader? Dai, vieni da Mentana”, ha scritto sui social il leader del Movimento 5 stelle, riferendosi ai dibattiti annunciati su La 7. “Il confronto tv che Meloni e Schlein hanno apparecchiato da mesi in Rai è stato giudicato lesivo della parità di trattamento rispetto alle altre forze politiche che partecipano a questa competizione elettorale per le europee”, prosegue sempre il leader dei 5 stelle. “Con una legge elettorale che prevede un sistema proporzionale puro, per cui ogni forza politica corre per sé, questo confronto mirava a polarizzare il voto, a scapito di tutte le altre proposte politiche. Insomma, si è provato a ingannare gli elettori, un pò come con le fine candidature dei leader che purtroppo troveremo nelle schede elettorali per racimolare qualche voto in più”.

Le altre critiche – Contesta l’ipotesi di un dibattito solo tra la leader di Fdi e quella del Pd anche Michele Santoro: “Quel confronto era una violazione talmente clamorosa che bloccarlo è stato il minimo sindacale. Adesso quando comincia la par condicio?”, scrive sui social il leader della lista Pace, Terra, Dignità. Nei giorni scorsi erano arrivate critiche anche dal centrodestra: “Sarebbe meglio fare all’americana, con tutti i leader in scena. Non ci sono leader di serie A e leader di serie B. E c’è una competizione plurale”, aveva detto Antonio Tajani, vicepremier e leader di Forza Italia.

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