Se il linguaggio del corpo non mente, Meghan Markle ha preso in mano il controllo della situazione, così ora ai guai dei Sussex ci pensa lei. Da martedì la stampa inglese si è vista rimbalzare dagli Stati Uniti la notizia della figuraccia, (difficile poter pensare ci fosse mala fede) della iscrizione nel registro dei “protesti” della fondazione Archewell, quella dedicata alle attività benefiche della coppia di Montecito. La procura generale della California avrebbe ravveduto due gravi inadempienze, da una parte la mancata presentazione dei bilanci dovuti per legge e poi anche il mancato pagamento delle tasse. Queste manchevolezze sono costate alla fondazione, nata in onore del primogenito Archie, la sospensione dal registro delle Charities e Foundraisers californiano. Fonti vicine alla coppia, che al momento della diffusione della notizia si trovava ancora in Nigeria per il suo “quasi royal tour”, avrebbero fatto sapere che l’assegno dovuto era stato mandato per posta (per posta?) e che probabilmente ci sarebbe stato un disguido.
Una brutta figura ad appannare il tentativo di costruire un nuovo percorso per i duchi che dopo essersi visti chiudere in faccia la porta da parte della corona britannica, hanno cercato di trovarsi qualcosa da fare in giro per il mondo. Va ricordato che la recente missione in Africa è stata seguita passo passo dalle troupe che produrranno i loro nuovi documentari così da monetizzare ogni loro movimento.
Le ultime immagini del rientro all’aeroporto di Los Angeles, però, erano molto diverse da quelle glamour e molto studiate diffuse in Nigeria. Meghan, infatti, questa volta camminava da sola, qualche passo in avanti rispetto ad Harry che la seguiva un po’ ricurvo e senza tenerla per mano come i due hanno abituato il pubblico ad essere visti. Giacca marrone, pantaloni bianchi e capelli neri lunghi sciolti sulle spalle, la Markle aveva il piglio di chi sa il fatto suo e probabilmente stava già studiando come rimediare al brutto colpo all’immagine inflitto proprio in America, dopo la diffusione della notizia sulla Archewell.
La scorsa settimana, fallito il tentativo di riconciliazione con il re e la sua famiglia di origine, Harry ha lasciato Londra diretto in Africa con tutta l’intenzione di promuovere i suoi Invictus Games rilanciando l’immagine internazionale dei Sussex in giro per il Commonwealth. Una scelta che è arrivata a Buckingham Palace come una vera e propria provocazione. L’importanza di quel mondo di colonie che ha bisogno di essere coccolato dopo la morte della regina Elisabetta II è prioritaria per la corona, ma la famiglia reale ora non può raggiungerle per i troppi problemi di salute che la affliggono.
Carlo III sta facendo di tutto per rimettersi in viaggio il prima possibile e riagganciare quel rapporto sempre più labile con paesi che oggi chiedono l’indipendenza, i principi del Galles ovviamente sono nella stessa situazione e così resta spazio per Harry e Meghan che si spingono a offrirsi come “quasi royals”, come li hanno definiti i quotidiani inglesi e si prendono lo spazio lasciato vuoto dalla corona ufficiale. Certo, con queste premesse è difficile immaginare che William in primis e poi anche il re possano placare le ostilità aprendo le braccia a chi non fa altro che “provocare”.