Visita di Stato del presidente russo Vladimir Putin in Cina. Obiettivo, “rafforzare ulteriormente la partnership” tra i due Paesi e scambiare con l’omologo Xi Jinping “opinioni sulle questioni internazionali”. Il capo del Cremlino è arrivato a Pechino in aereo all’alba. Il suo corteo si è fermato davanti alla Grande Sala del Popolo in piazza Tiananmen dove è stato accolto dai membri dell’Esercito popolare di liberazione sull’attenti mentre l’artiglieria lanciava un saluto con i cannoni. I due presidenti hanno poi firmato e rilasciato una dichiarazione congiunta “sull’approfondimento del partenariato strategico globale di coordinamento Cina-Russia per una nuova era” in occasione dei 75 anni dell’instaurazione delle relazioni diplomatiche bilaterali. Putin, durante il bilaterale, ha alla sua immediata sinistra l’ex ministro della Difesa Serghei Shoigu, nominato qualche giorno fa segretario del Consiglio di Sicurezza nazionale.

La visita che giunge all’inizio del quinto mandato di Putin e in un periodo in cui la Russia è diventata economicamente più dipendente dalla Cina dopo l’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte di Mosca a febbraio del 2022. Quell’anno, poco prima che la Russia lanciasse l’invasione dell’Ucraina, i due si erano impegnati per una partnership “senza limiti”. Ora confermano l’intento, in un clima di assoluta concordia stando ai media statali. Il leader russo, incontrando Xi nella Grande sala del popolo, ha sostenuto che le relazioni bilaterali tra i due Stati “non sono opportunistiche e non sono dirette contro nessuno: la nostra cooperazione sulle questioni internazionali è uno dei fattori stabilizzanti sulla scena internazionale“. I colloqui, ha continuato, sono “un esempio di come dovrebbero funzionare le relazioni tra Paesi”. Putin ha anche espresso gratitudine agli “amici e colleghi cinesi per le iniziative che stanno proponendo” per mettere fine al conflitto in Ucraina.

Xi gli ha fatto eco: ha detto che i rapporti Mosca-Pechino “favoriscono la pace e la prosperità nel mondo” e secondo l’agenzia Xinhua News ha aggiunto, durante un colloquio faccia a faccia con Putin, che la Cina è pronta a lavorare con la Russia “per rimanere un buon vicino, un buon amico e un buon partner che si fida l’uno dell’altro, continuando a consolidare l’amicizia duratura tra i due popoli e perseguendo congiuntamente il rispettivo sviluppo nazionale, la rivitalizzazione e il sostegno, l’equità e la giustizia nel mondo”. Il presidente cinese si è congratulato con il presidente Putin e ha espresso la convinzione che sotto la sua guida la Russia farà “sicuramente nuovi e maggiori progressi nello sviluppo nazionale”.

Le relazioni Cina-Russia sono cresciute e hanno resistito alla prova del cambiamento del panorama internazionale, ha sottolineato Xi, ricordando che, nel corso degli anni, lui e Putin si sono incontrati più di 40 volte e sono rimasti in stretta comunicazione. Le priorità del bilaterale numero 43 si sono concentrate “su commercio e investimenti, e si è parlato anche di energia. Su quest’ultimo tema abbiamo piani concreti per approfondire la cooperazione”, ha aggiunto Putin che ha preso di mira le alleanze ristrette politico-militari nella regione dell’Asia-Pacifico, valutate come “dannose” e “controproducenti”. Pertanto, “è necessario lavorare per costruire un’architettura di sicurezza affidabile e adeguata nella regione dell’Asia-Pacifico, in cui non ci sia spazio per alleanze politico-militari chiuse. Riteniamo che siano molto dannose e controproducenti”, ha concluso il capo del Cremlino, sollevando un tema molto caro alla parte cinese.

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