“Fu un lesbicidio”. Le compagne dell’associazione nella quale militavano le tre donne bruciate vive nell’incendio di una stanza d’albergo fatiscente il 6 maggio scorso fa a Buenos Aires non hanno dubbi. “Le hanno uccise perché erano lesbiche”. È tutto successo nel quartiere di Barracas della capitale argentina, e se in un primo momento si pensava ad un incendio provocato da una stufa difettosa, con il passare delle ore si è delineato un vero e proprio “crimine d’odio” e di “genere”. Pamela Fabiana Cobas, come riportano i media internazionali, è morta quasi subito. La sua compagna, Mercedes Roxana Figueroa, è deceduta due giorni dopo. Andrea Amarante è spirata in ospedale il 12 maggio.

A provocare l’incendio è stato infatti un uomo che è stato arrestato per aver lanciato una bottiglia molotov all’interno della stanza 14 di un hotel familiare dove vivevano le quattro donne che formavano due coppie. Una di loro è sopravvissuta. “Gli hanno dato fuoco perché erano lesbiche, perché erano povere e perché erano militanti”, hanno denunciato le compagne dell’Associazione lesbiche di Barracas durante una protesta di fronte all’albergo. Il principale sospettato è un vicino di stanza con cui le quattro donne apparentemente avevano frequenti discussioni. L’uomo, Justo Fernando Barrientos, di 67 anni, ha cercato di togliersi la vita prima di essere arrestato. In questi giorni sono state diverse le manifestazioni di protesta per la morte delle tre donne.

Foto di archivio

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Xi parla a Putin da “fratello maggiore”: “In Ucraina serve una soluzione politica”. Usa: “Pechino non può legare sia con l’Ue sia con la Russia”

next
Articolo Successivo

Stato d’emergenza in Nuova Caledonia: rivolte contro la riforma francese della legge elettorale. ‘Dietro alle proteste c’è l’Azerbaijan’

next