Itzhak Gelerenter, Amit Buskila e Shani Louk, la 22enne tedesca-israeliana rapita al ‘Nova Festival’ e le cui immagini che la ritraevano inerte su un pickup di Hamas avevano fatto il giro del mondo. Sono di questi tre ostaggi i corpi recuperati con un blitz notturno dai militari israeliani e dalle forze speciali nella Striscia di Gaza. “Era la notizia che stavo aspettando dal 7 ottobre”, ha commentato a caldo Nissim Louk, padre della ragazza. La famiglia era già stata informata da tempo della morte. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha detto di avere il “cuore spezzato” dalla notizia ma, allo stesso tempo, ha affermato che tutti gli ostaggi “vivi e morti” saranno riportati a casa. Un obiettivo che passa inevitabilmente da un allargamento dell’operazione in corso a Rafah. A tal proposito, per la prima volta, un funzionario anziano del team di negoziatori israeliani, pur parlando in forma anonima, ha sottolineato come l’eventuale ingresso in forze a Rafah metterebbe “a rischio” la vita degli ostaggi. Tornando ai corpi ritrovati, tutti e tre i ragazzi erano al Festival musicale di Nova attaccato da Hamas, ma erano riusciti a fuggire rifugiandosi nel kibbutz di Mefalsim a ridosso dall’enclave palestinese dove però erano stati raggiunti dai miliziani e – ha detto il portavoce dell’Idf Hagari – “uccisi in maniera atroce“. Contro la volontà più volte ribadita da Netanyahu di avanzare nella città al confine con l’Egitto si sono espressi in una lettera inviata al ministro degli Esteri, Israel Katz, l’Italia e altri 12 Paesi.

Le parole di Netanyahu – “Il cuore si spezza per una perdita così grande” ha detto il premier in merito al ritrovamento a Gaza da parte dell’Idf dei corpi di 3 ostaggi israeliani, uccisi il 7 ottobre, i cui cadaveri sono stati poi portati da Hamas nella Striscia. “Mia moglie Sarah ed io – ha aggiunto – stiamo soffrendo con le famiglie. Tutti i nostri cuori sono con loro nel momento del loro profondo dolore”. “Riporteremo a casa tutti i nostri ostaggi, vivi e morti. Mi congratulo con i nostri valorosi soldati che con un’azione determinata hanno riportato a casa i figli e le figlie di Israele“.

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Ucraina, 10mila persone evacuate dalla regione di Kharkiv. Zelensky: “Contrario a una tregua olimpica”

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