È morto a 68 anni il giornalista Franco Di Mare abbracciato dall’amore della moglie, della figlia, delle sorelle e del fratello e dall’affetto degli amici più cari. In Rai per quasi tutta la sua carriera, Di Mare arriva nella redazione esteri del Tg2 nel 1991 e nel 1995 assume la qualifica di inviato speciale occupandosi della Guerra dei Balcani. Nel 2002 passa al Tg1 e segue diversi conflitti: Bosnia, Kosovo, Somalia, Mozambico, Algeria, Albania, Etiopia, Eritrea, Ruanda, prima e seconda guerra del Golfo, Afghanistan, Timor Est, Medio Oriente e America Latina. Nel corso della sua carriera giornalistica si è occupato di politica internazionale. Dal 2003 passa anche alla conduzione. Nel 2019 diventa nuovo vicedirettore di RaiUno mentre nel 2020 assume la direzione di Rai 3.
Il pensiero va alla sua ultima apparizione televisiva, ospite di Che Tempo Che Fa, quando Di Mare – con l’ausilio di un respiratore – aveva rivelato di essere affetto da un mesotelioma pleurico, un tumore “molto cattivo” provocato dall’esposizione all’amianto. “Si prende perché si respirano particelle di amianto senza rendersene conto: una fibra di amianto è 6.000 volte più piccola e leggera di un capello. Una volta liberata nell’aria non si deposita più per terra, uno la respira senza rendersi conto. Ha un tempo di conservazione lunghissima, può restare in attesa fino a 30 anni e quando si manifesta, ahimè, in genere è troppo tardi”, le parole, forti, di quello che è stato un grande cronista e giornalista e che ha raccontato la malattia nel libro Le Parole Per Dirlo.
Ancora, Di Mare aveva spiegato a Fazio: “Io ho avuto una vita bellissima, le memorie che ho sono piene di vita, non mi voglio fossilizzare attorno all’idea della morte ma all’idea che c’è una vita, anche tutti i giorni. Quello che mi spiace tanto è scoprirlo solo adesso. Non è ancora tardi, non è ancora finita. Come diceva Boškov, la partita finisce quando l’arbitro fischia e il mio arbitro non ha fischiato ancora”.
Poi un’accusa forte alla Rai che “si è dileguata, non solo questa dirigenza, ma anche la precedente e quella prima ancora. Posso capire che esistano delle ragioni di ordine legale, sindacale, ma io chiedevo alla Rai lo stato di servizio che è un mio diritto, i posti in cui sono stato, così potevo provare a chiedere alle associazioni di categoria cosa fare… sono spariti tutti. Se io posso arrivare a capire, e non è che lo debba fare per forza, che possono esistere ragioni legali o sindacali, quello che capisco meno è l’assenza sul piano umano. Persone a cui parlavo dando del tu, perché ero un dirigente Rai, sono sparite, si sono negate al telefono, a me. Come se fossi un questuante. Io davanti a un atteggiamento del genere trovo un solo aggettivo: ripugnante”.
Franco Di Mare ha sposato la sua compagna Giulia Berdini solo due giorni fa. La loro relazione è nata nella sede Rai di Saxa Rubra, dove lei era responsabile del catering del bar interno. “La donna che ha avuto la forza di sopportarmi, perfino quando non mi sopportavo neppure io”, aveva raccontato il giornalista nel corso di una intervista per mettere a tacere i commenti sulla loro differenza d’età (36 anni). Franco Di Mare aveva alle spalle un altro matrimonio con una donna di nome Alessandra, con la quale ha cresciuto la figlia di Stella, adottata a 10 mesi di vita quando il giornalista era inviato di guerra a Sarajevo.