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La Digos indaga sull’aggressione a Chef Rubio: “Mi hanno preso a mattonate, ho una frattura dell’orbita facciale”

Gli investigatori hanno già inviato una prima informativa alla procura della Repubblica di Velletri e hanno acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza

di F. Q.

La Digos indaga sull’aggressione subita da Chef Rubio, al secolo Gabriele Rubini. Il celebre chef, volto noto della tv, ha presentato la denuncia alla Digos della questura di Roma per il pestaggio subito mercoledì sera a Frascati: gli investigatori hanno già inviato una prima informativa alla procura della Repubblica di Velletri e hanno acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza poste intorno alla villa dove è avvenuto il fatto.

L’aggressione
Chef Rubio aveva subito raccontato l’accaduto sui social, descrivendo una vera e propria spedizione punitiva nei suoi confronti. “Mi hanno aspettato fuori casa in sei e hanno tagliato i fili del cancello per massacrarmi”, ha spiegato lo chef subito dopo il pestaggio. E ancora. “Mi hanno massacrato di botte, hanno bloccato il cancello elettrico”. Secondo Rubio, i partecipanti all’aggressione apparterrebbero a un gruppo di ebrei sionisti che si sarebbero vendicati per le sue posizioni pro-Palestina.

Le ferite
Rubio ha descritto l’aggressione come estremamente violenta, con sessanta pugni, una martellata in testa e diversi colpi inferti con dei mattoni. Ha pubblicato video e foto dell’aggressione, dove si vede il suo volto ricoperto di sangue e un occhio gonfio. Stamattina, lo chef è tornato sui social per rassicurare i suoi sostenitori: “Grazie a tutte e tutti per il sostegno. Alla fine punti in testa dove mi hanno dato la martellata, tagli ed escoriazioni dove mi hanno preso a mattonate, frattura dell’orbita facciale dove sono finiti i 60 pugni mirati, e si ricomincia”. In tono ironico, ha aggiunto: “Un abbraccio alla comunità ebraica”.

Le reazioni
Numerose sono state le espressioni di solidarietà. Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi Sinistra ha dichiarato: “Non condivido praticamente nulla di ciò che dice o scrive Chef Rubio, ma la vigliacca e violenta aggressione che ha subito, evidentemente per le sue posizioni su Gaza, è un fatto gravissimo e inaccettabile. Chi si è reso responsabile di questa aggressione deve essere individuato e ne deve pagare le conseguenze. Gli squadristi di ogni genere non possono avere cittadinanza né impunità a Roma e nel nostro Paese”. Anche gli studenti in tenda nelle università di Roma, Bari, Pisa, Genova e Torino hanno mostrato il loro sostegno, dedicando uno striscione a Chef Rubio con il messaggio: “Solidarietà a Chef Rubio. Il terrorismo sionista va fermato”. In un messaggio sui social, Rubio ha ringraziato tutti per il sostegno e ha annunciato che continuerà il suo attivismo: “Ora e sempre lotta al terrorismo, al fascismo, alla mafia sionista e ai suprematisti ebraici che si sentono intoccabili, ma che d’ora in poi non lo saranno più. Il giorno dopo, il sionismo fa ancora più schifo”.

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