Calcio

La Palestina chiede la sospensione di Israele dalla Fifa: “Agisca con la stessa severità di altri casi”. Decisione entro il 20 luglio

La federazione calcistica palestinese ha chiesto la sospensione “immediata” di Israele dalla Fifa. Ora la decisione spetta alla federazione internazionale e al suo presidente Gianni Infantino che, durante il 74esimo Congresso Fifa a Bangkok si è espresso così: “La Fifa affiderà una consulenza legale in merito alla richiesta palestinese di sospensione di Israele. Ci sarà una sessione straordinaria del consiglio direttivo prima del 20 luglio per esaminare l’analisi giuridica e decidere come procedere“. La Federcalcio israeliana, nel frattempo, ha definito la richiesta palestinese un “tentativo cinico” di “danneggiare il calcio israeliano”.

La decisione nel mese di luglio
La Federazione palestinese (PFA) aveva proposto per la prima volta di sanzionare e sospendere l’associazione israeliana già in aprile, sulla base delle violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario commesse nella Striscia di Gaza. La PFA ha chiesto un voto per l’esclusione di Israele al Congresso della Fifa. “Il calcio non deve e non dovrebbe mai diventare ostaggio della politica e restare sempre un vettore di pace, una fonte di speranza, una forza del bene, che unisce le persone invece di dividerle”, ha affermato Infantino.

Il presidente Fifa ha poi proseguito: “Ora, data l’evidente delicatezza di queste questioni, la Fifa incaricherà, fin d’ora, esperti legali indipendenti per analizzare e valutare le tre richieste e garantire che gli statuti e i regolamenti della Fifa siano applicati nel modo corretto al fine di garantire un processo giusto e dovuto. Questa valutazione legale dovrà tenere conto degli input e delle rivendicazioni di entrambe le federazioni affiliate. I risultati di questa analisi e le raccomandazioni che seguiranno da questa analisi saranno successivamente inoltrati al Consiglio Fifa”.

Il botta e risposta a distanza tra Rajoub e Zuares
Jibril Rajoub, presidente della Federcalcio palestinese, è intervenuto così prima della fine del dibattito di Infantino: “Quanto ancora dovrà soffrire la famiglia del calcio palestinese affinché la Fifa agisca con la stessa severità e urgenza come ha fatto in altri casi? La Fifa considera alcune guerre più importanti di altre e alcune vittime più significative? Vi chiedo di stare dalla parte giusta della storia. La sofferenza di milioni di persone, tra cui migliaia di calciatori, merita altrettanto. Se non ora, quando? Signor Presidente, la palla è nel suo campo”.

Il presidente della Federcalcio israeliana, Moshe Zuares ha ribattuto così: “Sette mesi dopo quel terribile giorno (7 ottobre), quando le partite di calcio non possono essere giocate in gran parte di Israele, nel nord e nel sud, e più di 130 israeliani sono ancora detenuti a Gaza, è un’ingiustizia che anche in queste circostanze ci troviamo a lottare per i nostri diritti fondamentali, il diritto di far parte del gioco. Siamo di fronte a un tentativo cinico, politico e ostile da parte dell’associazione palestinese di danneggiare il calcio israeliano. Niente mi renderà più orgoglioso che guidare, in futuro, quando l’atmosfera sarà giusta, una squadra israeliana (in) una partita amichevole contro i palestinesi. Ciò contribuirà sicuramente a un futuro migliore per entrambi i popoli. La mia mano è sempre tesa, anche se l’altra rimane serrata”.