La figlia del cantante ha difeso a spada tratta il padre dopo l'esecuzione non proprio perfetta dell'Inno Nazionale prima della finale di Coppa Italia allo stadio Olimpico
Si continua a parlare dell’esecuzione dell’Inno di Mameli non proprio perfetta dal punto di vista tecnico di Al Bano prima della finale di Coppa Italia allo stadio Olimpico di Roma, tra Atalanta e Juventus. A LaPresse il cantante ha commentato: “Ormai ho capito che c’è una parte dell’Italia che stravede per me e un’altra che non mi sopporta, ma questo è successo anche a Cristo figuriamoci a un povero cristiano come me. So di saper cantare ma onestamente era talmente tanto l’entusiasmo e il casino che non capivo nulla. La voglia di cantare e di non ascoltare era però tanta perché ne valeva la pena. Era un’esperienza da fare che mi mancava. Lo dico io per primo: so di aver steccato anche perché se n’è andata un po’ la voce e, quando non senti, questa se ne va per affari suoi”.
A dargli manforte anche la figlia Romina Carrisi che su Instagram ha difeso a spada tratta: “Voglio sentire voi cantare davanti a 70mila persone a cappella cosa combinate. Delle svisature e interpretazione però tutti muti… È stato bravissimo. Punto”.