Il gol di Bothroyd è fortunoso, un innocuo e debole sinistro da posizione defilatissima che Magnus Hedman si fa passare tra le gambe, sul suo palo. È un gol, quello dell’inglese, che fa da sfondo a storie incrociate: il maestro, Luciano Gaucci, contro l’allievo, Ermanno Pieroni, e l’ultima volta in Serie A per il Perugia, che perderà lo spareggio contro la Fiorentina, e per l’Ancona, la peggior squadra mai vista nel massimo campionato italiano. Vent’anni fa la gara che regalava ancora una speranza alla squadra di Gaucci e che segnava la fine di un campionato disastroso per l’Ancona: 13 punti, 70 gol subiti, 21 gol fatti, 1 solo punto in trasferta su 17 partite. Mai nessuno ha fatto peggio in Serie A. Un campionato nato già sotto una cattiva stella: Pieroni aveva avuto un anno prima l’intuizione di affidare la squadra marchigiana a Gigi Simoni, cogliendo il quarto posto finale e la seconda promozione in Serie A della storia dei dorici, ma due settimane dopo la festa il compianto mister riceve l’esonero, con l’accusa di aver già un accordo col Genoa (falso).
Per la serie A l’ex braccio destro di Gaucci tenta Mazzone, ma il mister declina un po’ perché arrivano intimidazioni visto il forte legame di Carletto con Ascoli, un po’ perché le garanzie tecniche offerte dalla società per la massima serie non sono delle migliori. E allora ad allenare l’Ancona arriva il vice di Carletto, Leonardo Menichini, e una campagna acquisti basata su tanti calciatori esperti o molto esperti (gli ex Venezia Daniel Andersson e Fabio Bilica, l’ex Udinese Paolo Poggi, Dario Hubner, Mauro Milanese, Milan Rapaic, Pasquale Luiso) e qualche giovane come Goran Pandev, all’epoca ventenne o Mads Jorgensen, fratello di Martin. I biancorossi ospitano il Milan alla prima: sconfitta contro il Milan con doppietta di Sheva, ma può starci. Le avvisaglie di un campionato molto difficile arrivano nelle gare successive: sconfitta a Lecce per 3 a 1, un pareggio contro il Modena e sconfitta per 3 a 0 a Roma. Un punto in quattro gare, circostanza che porta Pieroni a esonerare Menichini puntando su Nedo Sonetti, ma l’esordio è tutt’altro che positivo. In casa arriva l’Udinese che vince per 3 a 0, con i tifosi che invadono la tribuna centrale invocando il nome di Gigi Simoni.
Dopo 14 giornate, il 21 dicembre del 2003 l’Ancona ha solo 4 punti in classifica, per cui si tenta la strada del mercato di riparazione: partono in 18, con casi limite come quello di Alessandro Potenza, preso, mandato in campo una volta e ceduto nel giro di una settimana. In ogni caso a gennaio arrivano Dino Baggio, Luis Helguera (il fratello di Ivan), Gigi Sartor, il portiere svedese Magnus Hedman, Corrado Grabbi e addirittura Mario Jardel, uno con oltre duecento gol segnati in otto stagioni precedenti e con una bacheca strapiena di titoli individuali e di squadra. Con la situazione che alla 19esima giornata e alla chiusura del mercato vede l’Ancona a 5 punti e già 13 di ritardo sulla zona salvezza l’arrivo di Galeone al posto di Sonetti non può essere neppure considerata la mossa della disperazione. Infatti finisce in colore: il colore della meravigliosa moglie (oggi ex) di Magnus Hedman, Magdalena Graaf che a quel punto diventa per chi affolla lo stadio del Conero uno spettacolo più gradevole di quello offerto dai giocatori in campo; il colore di storie come quella di Bruce Dombolo, giovanotto francese che scende in campo quattro volte, per poi dedicarsi alla vita di gangster e ora a quella di attore che sensibilizza i giovani sui pericoli delle scelte sbagliate.
Il colore del confronto tra Pietro Parente e Jaap Stam in Ancona-Lazio, di Grabbi bocciato da Galeone per la sua scarsa forma fisica, di Jardel che quanto a forma fisica in quel periodo non è classificabile complici tantissimi problemi personali, e che all’esordio riesce pure a sbagliare curva. Sliding doors: errore di curva che avviene proprio nell’andata della gara contro il Perugia. La prima vittoria arriva addirittura alla 29esima giornata, contro il Bologna per 3 a 2, la seconda e ultima alla 33esima contro l’Empoli. L’epilogo è l’arresto del presidente Pieroni e il fallimento della società, che ripartirà dalla C2. Vicende, quelle di tribunali amministrativi e lodi comuni a molte squadre in quel periodo: note noiose, che stonano su una stagione così negativa da diventare quasi comica.