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TikTok, il miliardario americano McCourt vuole comprare l’app: “Vogliamo dare agli utenti il controllo delle loro identità”

A caccia di un altro gioiello. Il miliardario americano Frank McCourt, già proprietario del club francese Olympique Marsiglia e della Los Angeles Marathon, e una volta anche dei Dodgers in Major League Baseball, vuole anche TikTok. Il Congresso statunitense ha approvato una legge che impone a ByteDance, la società cinese che ne detiene il controllo, la vendita dell’app, pena il suo divieto nel Paese. Fra i vari candidati per la possibile acquisizione, McCourt sembra essere quello che fa più sul serio.

È ormai nota la battaglia che il governo americano sta portando avanti da tempo contro TikTok per “motivi di sicurezza nazionale”. L’app ha fatto causa all’amministrazione Joe Biden, che ne ha imposto la cessione e, mentre lo scontro legale è in corso, in molti si sono fatti avanti per la possibile acquisizione. Tra questi, l’ex segretario al Tesoro Steven Mnuchin è al lavoro per formare un gruppo di investitori in grado di rilevarla e il presidente di O’Leary Ventures, Kevin O’Leary, che vorrebbe presentare un’offerta iniziale di 20-30 miliardi di dollari. Quello più intenzionato però sembra essere appunto McCourt, che ha annunciato di voler creare un consorzio per l’acquisizione della piattaforma social controllata da ByteDance.

Il prezzo di TikTok è uno dei nodi da sciogliere. Se il suo valore è stimato in 220 miliardi di dollari, con la mancata inclusione dell’algoritmo che ne sta alla base la somma potrebbe scendere e non di poco. Quest’ultima opzione sembra piacere a McCourt che ha dichiarato: “Dubitiamo che la Cina venda TikTok con l’algoritmo. Ma noi non lo vogliamo perché stiamo pensando a un’architettura differente, a una modalità diversa di pensare a internet e come opera”. L’obiettivo del miliardario è quindi quello di rilevare l’app e ricostruirla dal punto di vista dei dati e della privacy. McCourt lotta da tempo per cercare di rimodellare il web, sottraendo il controllo dei dati dai giganti tecnologici. Rilevare il noto social “sembra quindi una grande occasione per creare un’alternativa all’attuale internet, che è stato colonizzato da grandi piattaforme” e per aiutare gli utenti a riprendersi il “controllo delle loro identità”.